Europa: don Soddu (Caritas italiana), “urgente confrontarci sulle politiche e sulle scelte” per “offrire risposte adeguate a questo tempo”

“È più che mai urgente confrontarci sulle politiche e sulle scelte europee. Si tratta di essere e rendere le istituzioni e i governi più consapevoli dei cambiamenti che stanno modificando i nostri territori e che pongono in maniera ancora più pressante la domanda su come offrire risposte adeguate a questo tempo e ai bisogni che incontriamo. Se è vero che ‘la realtà è superiore all’idea’, come ci ricorda Papa Francesco nella Evangelii Gaudium, non siamo noi a scegliere su che cosa orientare azioni e impegni, ma è il ‘grido’ dei popoli che deve indicarci le priorità”. Lo ha affermato questa mattina don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, intervenendo alla giornata conclusiva della Summer School “Acting EurHope. Insieme per ridare speranza e futuro al progetto europeo”, promossa dall’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” dell’Azione cattolica italiana in collaborazione con Caritas italiana, Focsiv e Missio. Secondo Soddu, “la Chiesa ha un ruolo nella costruzione della nuova Europa” ed è “necessaria una conversione, una rimodulazione di atteggiamenti e azioni concrete che dovrebbero mirare a rimettere la persona al centro, al primo posto, non più schiava di nessuno”. Il direttore di Caritas italiana ha parlato anche di povertà e solidarietà e ricordato che “il Papa ci suggerisce tre strade da percorrere per rafforzare la casa europea, per promuovere un cambiamento radicale di mentalità: la capacità di integrare, di dialogare e di generare”. “Siamo fiduciosi – ha sottolineato – che ci siano le condizioni per avviare le riforme necessarie affinché le istituzioni europee possano concretizzare nuovamente il sogno dei padri fondatori”. “Se, partendo proprio dalla crisi dell’Europa, riusciamo a generare alleanze, a coagulare energie, ad aggregare soggetti diversi su proposte che sostengano i valori comuni della reciprocità e della fraternità, dell’equità e della democrazia, allora saremo anche in grado di ristabilire alcuni primati che, oggi, appaiono invertiti rispetto al loro ordine: il Vangelo sulla legge; l’uomo sulle regole dei codici; il servizio sul potere”. “Questo – ha concluso – per l’Europa non è un sogno irrealizzabile ma un percorso reale e quindi una missione per tutti noi”.

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