Beni culturali: mons. Debernardi (Pinerolo), “collaborazione è fondamentale per renderli sempre più fruibili a tutti”

Rocciamelone in bronzo: è il segno che la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici, coordinata da Gianluca Popolla, ha scelto per dire grazie all’impegno profuso in questi anni dal presidente Pier Giorgio Debernardi, per quasi vent’anni vescovo di Pinerolo e ora – dopo l’ingresso del nuovo vescovo ad ottobre – in partenza per il Burkina Faso. L’occasione per consegnarlo – si legge sul giornale della diocesi di Pinerolo, “Vita diocesana pinerolese” – è stato l’incontro per la firma dell’accordo tra Consulta e Fondazione Ordine Mauriziano. “Un accordo nel nome dell’ascolto che diventa fecondo”, come lui stesso lo ha definito. “Nel patrimonio della Fondazione – ha ricordato Debernardi – ci sono molti beni ecclesiastici sparsi in diverse diocesi, la collaborazione e il lavoro comune è quindi fondamentale per renderli sempre più fruibili a tutti”. Un patrimonio a cui appartengono luoghi che, come ha suggerito Giovanni Zanetti, commissario della Fondazione e firmatario dell’accordo, “quando li frequenti e ti fermi a osservarli pensi a cose grandi”. L’importanza strategica di comuni progetti di valorizzazione del patrimonio di arte e storia religiosa dei due enti, la rilevanza del coordinamento delle iniziative progettuali già in corso e che potranno nascere, le opportunità di inserire i siti mauriziani nei piani turistico-culturali già promossi dalla Consulta sono tutti elementi che hanno portato mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino, presidente della Conferenza episcopale piemontese e firmatario dell’accordo, a definirlo “un evento sociale ed ecclesiale, non solo rivolto alla conservazione, ma uno strumento che potrà offrire una risposta ai nuovi bisogni culturali delle nostre comunità”. La giunta Chiamparino – informa il settimanale diocesano – ha stanziato duecentomila euro per lo sviluppo del sistema bibliotecario, archivistico e museale ecclesiastico. Il contributo rientra nel piano previsto da un protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2012 tra la Regione e la Conferenza episcopale piemontese (Cep) per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di interesse religioso. Gli interventi, a cui la Cep contribuirà con risorse proprie per circa 100mila euro, saranno definiti a breve e di comune accordo.

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