Irlanda: mons. Walsh, “un dibattito pubblico per discutere perché l’alcool abbia una così grande influenza sulla nostra cultura”

“La società irlandese ha bisogno di un dibattito pubblico per discutere come e perché l’alcool abbia sempre avuto una così grande influenza sulla nostra cultura, e anche un’analisi obiettiva dei suoi effetti”. Lo ha scritto ieri in una lettera pubblicata sull’Irish Times il vescovo ausiliare di Dublino, mons. Eammon Walsh, che è membro della Drug’s initiative della Conferenza episcopale, comitato pastorale per l’abuso di sostanze fondato nel 1997. “La nostra esperienza”, riferisce il vescovo, “è che l’alcool continui a tenere in una morsa il nostro carattere nazionale”, sia come una “ruggine” sulla nostra società e abbia causato “devastazione umana”. La Chiesa, da decenni ormai, “cerca di alleviare la sofferenza incalcolabile causata a persone e famiglie”. Per questo mons. Walsh critica il fatto che al Dáil, la camera bassa del parlamento irlandese, il dibattito sulla proposta di legge sull’alcool sia stata rimandata all’autunno e si dice “estremamente preoccupato” per il fatto che sia stato tolto dal progetto di legge il “divieto di sponsorizzazione dello sport, i limiti alla pubblicità, il controllo sulle insegne dei punti vendita e il prezzo minimo”. Preoccupante è anche il “largo successo” delle “esose campagne di marketing” mirate che hanno molto successo tra i giovani; o ancora le strategie delle industrie che cercano di smentire chi lavora per spezzare la relazione dell’Irlanda con l’alcool. “Solo quando l’industria delle bevande comincerà a investire le sue enormi risorse nell’affrontare i danni reali causati dagli alcolici, solo allora la sua presunta preoccupazione sui consumi sarà presa sul serio”, conclude il vescovo.

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