Europa: Roma, Summer School “Acting EurHope”. Calvani, “muri e frontiere sintomi di egoismo radicato dentro di noi”

Si avvia alla conclusione la Summer School “Acting EurHope”, con un’ultima giornata che affronta i problemi d’attualità del Vecchio continente partendo dai dati di realtà. “Si parla di Unione europea – spiegano gli organizzatori del corso della durata di una settimana, alla Domus Mariae di Roma, iniziato martedì e che si chiuderà domani – inserita in un contesto internazionale che sta cambiando velocemente, lanciando continue e rinnovate sfide ai sistemi di governance europei”. Sandro Calvani (Asian Institute of Technology e Webster University; esperto di geopolitica) ha aperto la mattinata con un video collegamento dalla Thailandia, con un richiamo alla storia: “Siamo passati da una visione del mondo bipolare, che ci ha insegnato che giustizia e progresso non sono separabili da un muro; abbiamo attraversato una prospettiva tripolare, fautrice di grandi speranze per il cosiddetto terzo mondo, ma dalla quale abbiamo imparato che educazione, diritti umani e democrazia non si esportano in una generazione. Ora viviamo in un mondo multipolare che necessita di una visione multilaterale: una sola prospettiva, come l’occhio del ciclope, si dimostrerebbe orba”. Calvani ha insistito focalizzando lo sguardo sui confini: “I nostri muri e le nostre frontiere sono sintomi di un egoismo radicato nel nostro cervello. Le istanze che rifiutano questa grande novità sono diverse, ma tutte riunite sotto un minimo comune divisore: la scelta del rifiuto del dialogo”.

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