Bielorussia: Jagland (CdE), preoccupazione per le due condanne a morte pronunciate oggi

“Sono molto preoccupato per la decisione della corte regionale di Mogilev in Bielorussia che oggi ha pronunciato due condanne a morte”. È quanto ha scritto poco fa il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland. “Ribadisco la nostra delusione e tristezza per il fatto che la Bielorussia continui ad usare questa pratica disumana e ingiusta in piena contraddizione con i valori europei”, fa sapere ancora Jagland. La pena di morte continua ormai da anni ad essere uno degli ostacoli più grandi all’ingresso della Bielorussia nel Consiglio d’Europa. Il segretario ha rivolto un appello alle autorità nazionali perché “introducano urgentemente una moratoria sull’applicazione della pena capitale, come primo passo verso la sua completa abolizione e commutino le sentenze già pronunciate”. Proprio ieri si è svolto a Bruxelles il quarto dialogo bilaterale sui diritti umani tra l’Ue e la Repubblica bielorussa, sotto l’egida del Servizio europeo per l’Azione esterna dell’Ue (Seae). Nel comunicato pubblicato nella serata di ieri dal Seae si riferiva che “il dialogo ha consentito un ampio scambio di opinioni sulla situazione dei diritti umani sia in Bielorussia sia nell’Ue, con particolare attenzione alle libertà di espressione, assemblea e associazione, i diritti elettorali, la pena di morte, la riforma penitenziaria, la politica anti-discriminazione, l’uguaglianza di genere e la lotta contro la violenza in famiglia”. Ieri a Bruxelles, secondo quanto dice il comunicato, si è anche parlato “dello sviluppo delle istituzioni nazionali in Bielorussia per la protezione dei diritti umani e dell’ulteriore attuazione del piano d’azione nazionale per i diritti dell’uomo”. Nel 2017 in Bielorussia è stata eseguita una condanna a morte nel maggio scorso. Non è noto il numero preciso di condanne pendenti.

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