Mafia capitale: Libera, “sentenza da rispettare ma che lascia perplessi”. Occorre “risveglio delle coscienze”

“Una sentenza che va rispettata ma che ci lascia perplessi, attendiamo di leggere le motivazioni”. Così l’associazione “Libera” commenta in una nota il verdetto emesso al processo di Mafia capitale dai giudici della X Sezione penale del Tribunale di Roma, i quali non hanno riconosciuto l’esistenza dell’associazione mafiosa: su 46 imputati ne hanno assolti cinque, hanno condannato Massimo Carminati a 20 anni di reclusione, mentre il ras delle coop Salvatore Buzzi dovrà trascorrere i prossimi 19 anni in carcere. “Abbiamo sempre detto durante il processo – prosegue Libera – che eravamo davanti a presenze corruttive rafforzate da condotte mafiose e il non riconoscere il reato associativo ci lascia perplessi, siamo davanti a una lettura diversa del contesto e del compendio probatorio. Le carte processuali e le intercettazioni trascritte, al di là della sentenza, raccontano di una Capitale con ferite profonde, dove la corruzione, il mercimonio della cosa pubblica, una criminalità violenta e predatoria, ha inquinato e condizionato il tessuto sociale, politico ed economico”.
Noi, assicura Libera, “continueremo a mantenere alta la guardia sul tema delle mafie e della corruzione e tenere accesi i riflettori sul prosieguo del processo consapevoli che le presenze mafiose e i fenomeni di corruzione, che interessano questo territorio come ormai la maggior parte delle zone del Paese, si contrastano con la repressione e gli strumenti giudiziari, ma il primo e imprescindibile strumento rimane il risveglio delle coscienze, l’orgoglio di una comunità che antepone il bene comune alle speculazioni e ai privilegi, contrastando in tutte le sedi la criminalità organizzata e i suoi complici”.

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