Europa: Zin (esperto), “problema di giurisdizione” e “deficit di democrazia”

Un percorso tormentato, quello della costruzione europea, scandito da” un passo avanti e due indietro come quelli riguardanti il sogno di Alcide De Gasperi di una costruzione della comunità europea di difesa, accarezzato nel 1952 e naufragato due anni dopo”. A narrare la storia dell’attuale Ue è Edoardo Zin, esperto di Europa, alla seconda giornata della Summer School Acting EurHope in corso a Roma fino al 22 luglio. “Dopo il carbone e l’acciaio è la volta dell’energia atomica e nel 1957 si trovano a Roma sei Paesi, tutte democrazie, per firmare un nuovo Trattato (il cosiddetto Trattato di Roma) incentrato su quattro punti fondamentali: lo sviluppo delle istituzioni comuni, la creazione di un mercato unico, la fusione progressiva delle economie, la graduale armonizzazione delle politiche sociali”. Oggi, di fronte all’euroscetticismo, per Zin esiste “anzitutto un problema di giurisdizione: bisogna che l’Europa passi dall’intergovernabilità al federalismo” perché l’Europa “è una federazione” e non è sufficiente che gli Stati “cedano determinate competenze all’Ue”. “Manca una politica estera comune; abbiamo un europarlamento strapieno di lobby che esercitano influenze fortissime. L’euroscetticismo e i populismi nascono anche da queste cose”. “In Europa – conclude Zin – abbiamo un deficit di democrazia. La Commissione dovrebbe rappresentare il governo dell’Ue ma deve sottostare al Consiglio formato dai capi di Stato e di governo dei 28 paesi che le impongono determinate scelte politiche”.

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