Processo in Vaticano: terminata prima udienza, la prossima sarà il 7 settembre

È durata poco meno di due ore la prima udienza del processo in Vaticano per la distrazione di fondi dalla Fondazione Bambino Gesù. Lo ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi a seguire l’evento. “Poiché le ferie di questo Tribunale terminano il 20 settembre – ha detto il promotore di giustizia, Gian Pietro Milano, al termine dell’udienza di oggi, iniziata alle 10.08 e terminata alle 11.56 – in considerazione dell’importanza di tale processo, il Tribunale è disposto ad anticipare la prosecuzione del processo al 7 settembre”. L’aggiornamento del processo, dunque, è fissato per il 7, 8 e 9 settembre, “ed eventualmente alcuni giorni della settimana successiva”. Gli avvocati dei due imputati avranno dieci giorni di tempo per presentare memorie integrative. Alle ore 11.16 la seduta è stata tolta. I due imputati, Giuseppe Profiti e Massimo Spina, sono entrati in aula alle 9. 53, accompagnati dai due rispettivi avvocati d’ufficio: Antonello Blasi, per Profiti, e Alfredo Ottaviani, per Spina. Il Collegio giudicante era presieduto Paolo Papanti-Pellettier. Dopo la lettura del reato d’accusa – che si configura come peculato – sono state presentate le prime istanze preliminari. Prima proposta dell’avvocato Blasi è stata la richiesta che i giornalisti non fossero presenti in aula, ma seguissero processo in streaming in un’altra aula, “a causa della risonanza potenziale mediatica di questo processo e per le esperienze pregresse”. Blasi ha citato altri processi tenuti Vaticano, in cui ci sono stati “segni di approvazione e disapprovazione da parte dei giornalisti”, e dunque “motivi di disturbo”. Ottaviani ha concordato con il suo collega, dicendo: “Ci sentiamo un po’ pressati, perché li abbiamo alle spalle”. “Non è possibile che li abbiate davanti”, la risposta ironica di Papanti-Pellettier. Sulla stessa linea il promotore di giustizia, Gian Piero Milano, che ha contestato l’istanza dell’avvocato di parte: “La pubblicità è necessaria in un caso come questo, di interesse pubblico. Mi spiace che non abbiate la distanza di sicurezza dai giornalisti, ma non vedo altre soluzioni”. Alle 10.18 il Collegio si è ritirato e alle 10.33 è riapparso in aula, per comunicare che il Tribunale vaticano rigetta l’istanza “perché non sussistono né circostanze di legge, né circostanze di fatto”. Nessuna istanza si è costituita parte civile.

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