Incendi: Cauteruccio (Greenaccord), “ferite alla nostra casa comune”. “Ognuno è chiamato a proteggere il creato”

“Incendiare con dolo o colpa il nostro patrimonio ambientale significa produrre ferite alla nostra casa comune, ma può significare anche togliere vite umane immediatamente o anche nel tempo a causa dei danni arrecati alle aree più delicate come quelle montane”. Così Alfonso Cauteruccio, presidente dell’associazione Greenaccord, commenta al Sir le conseguenze degli incendi che nelle ultime settimane stanno divampando in diverse Regioni d’Italia. Da una parte, osserva Cauteruccio, “incoscienza, imprudenza, disagi psichici e dolo sono le motivazioni che muovono i soggetti che procurano i tanti irresponsabili incendi che attraversano la Penisola”. Ma c’è anche “dall’altra parte, poca prevenzione, poca cura dei boschi, pochi controlli e ritardi nell’aggiornamento del catasto per le aree percorse da fuochi che ogni Comune è tenuto ad adeguare”. “Complice anche il periodo di siccità e di grande caldo – rileva il presidente di Greenaccord – va così in fumo una parte importante del nostro patrimonio boschivo ma anche uliveti, vigneti e pascoli”. “Il periodo di vacanze – prosegue – ci deve dare occasione di gustare e immergerci nella natura non di deturparla”. Secondo Cauteruccio, “aldilà delle sanzioni previste dalla legge civile, ciascuno di noi è chiamato ad ascoltare e proteggere il creato perché, come ci ricorda Papa Francesco, ‘tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo, acqua, montagne, tutto è carezza di Dio’ (LS 84). Abbandonandoci a questa ‘carezza’ sarà certamente possibile bruciare noi d’amore e spegnere desideri e comportamenti insipienti”.

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