Europa: Truffelli (Ac), “Ue grande progetto da ripensare e rilanciare”

“Le realtà che promuovono questa Summer School vedono ancora l’Europa comunitaria come una speranza per il nostro tempo”. Lo ha affermato Matteo Truffelli, presidente dell’Azione cattolica italiana, inaugurando questo pomeriggio a Roma l’iniziativa formativa “Acting EurHope”, promossa dall’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” dell’Ac in collaborazione con Caritas italiana, Focsiv e Missio nell’anno del 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma. I lavori proseguiranno fino al 22 luglio. Una “speranza” e una scommessa rinnovata sulla costruzione comunitaria, ha aggiunto Truffelli, “anche perché, piaccia o meno, il futuro dell’Europa in gran parte determinerà il futuro delle nostre comunità locali e regionali, degli Stati aderenti, dell’intero scenario internazionale, per quel carattere di crescente interdipendenza che abbiamo chiamato globalizzazione”. Truffelli si è poi soffermato su alcuni caratteri specifici della scuola, fra cui l’aspetto formativo e quello intergenerazionale. Quindi il presidente di Ac ha osservato: “Per i giovani di oggi probabilmente l’Europa è finalmente un fatto normale”, “è spazio in cui andare ‘normalmente’ a studiare, lavorare, fare vacanza…”.
“Eppure molto spesso, per molti giovani, oggi Europa è un concetto che viene declinato innanzitutto in chiave negativa. Non è più sinonimo di futuro, apertura, opportunità, ma di crisi, regole strette, obblighi. Ecco allora l’importanza di formare una generazione alla storia, al senso, al valore della dimensione europea”. Truffelli ha proseguito citando dapprima Papa Francesco e poi il Presidente Mattarella, segnalando le “crisi” che l’Europa sta attraversando e, al contempo, segnalando successi e nuove sfide che l’Ue ha davanti. È questo – secondo Truffelli – “il tempo del discernimento” per un “grande progetto da ripensare e rilanciare”. “Sfiducia e disincanto – ha osservato – sembrano sempre più essere i sentimenti prevalenti anche nei confronti dell’Europa, dopo che ormai da decenni hanno preso il sopravvento nel rapporto tra cittadini e politica nazionale”. Ma “di fronte alla attuali difficoltà, l’Europa non può fare finta di niente. E gli europeisti, come noi, meno che mai. Occorre affrontare le questioni sul tavolo. E per poterlo fare, bisogna probabilmente tornare ancora una volta a guardare alla storia” per “tornare alle ragioni originarie, alle motivazioni che hanno dato origine al sogno europeo”.
Ragioni che Truffelli ha indicato e poi più precisamente declinato: pace, libertà, solidarietà. “Oggi bisogna probabilmente saper rideclinare quelle ragioni originarie calandole nel contesto attuale”. E ha concluso: “La storia è fatta, se si volge lo sguardo al passato; la storia si fa se si vive appieno il presente e si progetta il futuro. È questa che desideriamo per la nostra Europa”.

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