Europa: De Siervo (giurista), “alcune grandi questioni passano per forza attraverso una riforma istituzionale dell’Ue”

“Troppi poteri dell’Ue sono affidati a decisioni che vanno assunte all’unanimità o a maggioranza qualificata. Basta che piccoli paesi si mettano d’accordo e bloccano tutto. Per questo, alcune grandi questioni passano per forza attraverso una riforma istituzionale dell’Unione europea”. Ne è convinto Ugo De Siervo, già presidente della Corte costituzionale, intervenuto alla prima sessione della Summer School “Acting EurHope. Insieme per ridare speranza e futuro al progetto europeo”, promossa dall’Istituto di diritto internazionale della pace “Giuseppe Toniolo” dell’Azione cattolica italiana in collaborazione con Caritas italiana, Focsiv e Missio (fino al 22 luglio). “Siamo arrivati a questo nodo – osserva -, già ipotizzabile 60 anni fa ma cresciuto a dismisura man mano che l’Europa si occupa di ambiti molto più vasti e importanti di quelli di cui si occupava negli anni Cinquanta. Provvediamo a mettere radici più robuste a democrazia e istituzioni: il bilancio e le leggi non le deve fare prevalentemente un organo rappresentativo del governo ma un parlamento rappresentativo della popolazione”. “Avere troppe mediazioni prima di assumere le decisioni – ribadisce  il giurista – significa dare il potere di blocco a piccoli interessi territoriali”. “Io credo – conclude con riferimento alla solidarietà – che questa sia esigibile ma insieme alla responsabilità di ciascuno”.

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