Alluvione in Valtellina, 30 anni dopo: Mattarella, “stabilire un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio”

“Stabilire un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio, rappresenta una delle grandi sfide del presente e del futuro”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo ad Aquilone, frazione di Valdisotto (So), alla cerimonia per il trentennale dell’alluvione in Valtellina, avvenuta il 18 luglio 1987. Per Mattarella, “è necessario chiamare i cittadini e tutte le energie della società alla partecipazione e all’impegno”. “Anche per affrontare nuove insidie e nuovi pericoli”, ha sottolineato il presidente, riferendosi ai molti incendi che stanno divampando nelle ultime settimane in diverse zone d’Italia. “La maggiore sicurezza – ha osservato – nasce da una convergenza degli sforzi: nel contrasto al degrado ambientale, nella riqualificazione dei territori, nella cultura della prevenzione, nella rete di solidarietà delle comunità”. Secondo il presidente, “prevenire, integrare, coordinare, collaborare rende più concreta ed effettiva l’uguaglianza dei diritti tra cittadini, ovunque si trovino, e consente di evitare lo spopolamento – e l’impoverimento – di alcuni piccoli centri, o di aree rurali, penalizzati da carenze di infrastrutture o di servizi”. “La ricchezza e la qualità del nostro Paese – quella che tutto il mondo ammira – sta anche nella sua diversità, nella sua articolazione, nelle sue molteplici originalità”, ha aggiunto, sottolineando che “vanno quindi tutelate e valorizzate”. “Vogliamo ricordare il 1987 della Valtellina e delle valli qui vicine – ha concluso Mattarella – anche per trarre, dalle dure lezioni della storia, gli insegnamenti e le spinte per migliorarci e rendere più forte la nostra comunità, quella nazionale e quelle locali.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy