Diocesi: mons. Bertolone (Catanzaro-Squillace), “diamo tutti contenuti alla speranza”. La preghiera a san Vitaliano, “rendici più uniti”

“Non c’è domani senza presente e senza ieri. In quest’ottica, dalla nuova amministrazione, ovvero da coloro che il libero voto popolare ha designato al servizio della cittadinanza, ci si aspetta perciò che dia ad ognuno di noi una cospicua dose di speranza”. È quanto ha detto ieri sera l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, al termine della processione di san Vitaliano, patrono della città di Catanzaro e della diocesi. “Invertiamo la rotta: spes non più ultima ma prima dea! Diamo, tutti, contenuti alla speranza! – è stato il monito dell’arcivescovo -. Soprattutto i cattolici impegnati in politica, sia individualmente che attraverso l’associazionismo”. Bertolone ha chiesto di dar vita subito ad uno sportello aperto 24 ore al giorno per ascoltare i bisogni della gente, realizzare un censimento delle persone indigenti (“gli indigenti sono qualcosa di più in basso dei poveri”), inserire nel bilancio comunale la voce “aiuti ai poveri” oltre ad una presenza maggiore nelle periferie “geografiche ed esistenziali; in ogni senso, vigili sulla presenza della ‘ndrangheta che – neanche a dirlo – trova nelle condizioni di degrado sociale, povertà e disoccupazione, l’humus favorevole per seminare la zizzania, anziché il buon grano”. San Vitaliano – ha pregato mons. Bertolone – “forse ti abbiamo deluso per aver abbandonato e trascurato la città del vento, che soffia buono e generoso sul cuore dei catanzaresi e di tutti coloro che qui sono venuti e qui forse ancora in tanti verranno. Ti chiediamo un aiuto particolare. Uno solo, dal quale far rinascere il nostro spirito catanzarese: renderci più uniti. Una maggiore coesione sarà frutto del nostro esserci incontrati”. L’arcivescovo ha poi sottolineato che “siamo tutti corresponsabili del bene, della pace degli altri” e ha auspicato che “si combatta l’individualismo esasperato, il disimpegno fatalista, la polemica sterile e dannosa, il lobbismo, le consorterie e prepotenze”.

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