Estate: mons. Tisi (Trento), “la montagna vera palestra di vita”

“Siate tutti benvenuti, qualunque sia il cammino che vi ha portati qui, la vostra storia, le vostre scelte, la vostra condizione attuale”. Sono le parole che mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, rivolge a chi ritorna “abitualmente in questa nostra terra per le vacanze estive” o a chi la incontra “per la prima volta”. “Mi piace immaginarvi in uscita dalle ‘autostrade’ del quotidiano, così frenetiche e affollate, quelle fisiche come quelle digitali. Se siete qui è anche perché avete finalmente ritagliato un tempo e un luogo che vi appartengono, di cui siete pienamente titolari – sottolinea il presule -. Questo strade sono le vostre strade, i vostri sentieri. Fuori dalla serialità di una vita cadenzata dalle agende, scritte spesso da altri. Qui siete voi i protagonisti, liberi di porvi domande, più che subire affermazioni”. Perché, in fondo, osserva, l’arcivescovo, “siamo tutti stanchi di una declinazione della vita in modo assertivo, dove si emettono giudizi e si soffoca la voglia di porsi in ricerca. Stanchi di gente che sembra trovare la soluzione a ogni problema a suon di certezze e di semplificazioni della realtà”. Per mons. Tisi, “la montagna, con il suo potere simbolico, restituisce dignità al sentiero piuttosto che alle autostrade. Agli interrogativi, non alle sentenze. La montagna non ti dà la possibilità di essere banale. A qualunque età la si affronti, da turista o da pellegrino, da sportivo o a dimensione familiare, la montagna chiede di avanzare, programmare, mettersi personalmente in gioco, gestire con responsabilità le proprie forze. Una vera palestra di vita”. E, aggiunge, “se, tra gli interrogativi, ne emerge uno sul senso della vita e sull’esistenza di Dio, allora sappiate che Dio stesso, il Dio di Gesù di Nazareth, si è fatto sentiero, dalla grotta di Betlemme fino al calvario. Non camminiamo mai da soli. Lui cammina con noi. Non offre risposte, ma aiuta a porsi le giuste domande, senza stancarsi. Finché ci sono domande, c’è vita”. “Buona vacanza, con l’augurio che ognuno possa trovare il proprio sentiero!”, conclude mons. Tisi.

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