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Lussemburgo: Caritas, un progetto per l’integrazione di 120 famiglie di rifugiati

“Neien Ufank”, nuovo inizio, è il progetto della Caritas Lussemburgo per l’integrazione di 120 famiglie di rifugiati che è stato presentato ieri in una conferenza stampa ospitata nella casa di una delle famiglie siriane rifugiate a Bech-Kleinmacher, che ha offerto la propria testimonianza. Il progetto, attivo già da alcuni mesi, si muove su più livelli, a partire dall’accesso all’alloggio, fattore “importante nell’integrazione perché determina il luogo in cui il rifugiato può costruire la sua vita sociale”. Caritas cerca proprietari disposti ad “affittare alloggi inoccupati a un prezzo sociale” e si offre come firmataria dei contratti di locazione e quindi come garante verso il padrone di casa. Al proprietario anche il beneficio di una riduzione fiscale del 50% sui crediti di locazione con questi contratti. Fino ad ora è stata trovata casa per 15 famiglie. Un secondo livello di azione del progetto è “l’accompagnamento sociale”: la Caritas si rende parte attiva per creare legami tra le famiglie di rifugiati e vicini di casa, scuole, associazioni locali perché partecipino alla vita del Comune di residenza. Un terzo ambito è quello dell’inserimento professionale: personale Caritas è a disposizione per “fare il punto della situazione” sull’iter lavorativo e formativo dei rifugiati, verificare possibilità di corsi di aggiornamento o professionalizzanti e naturalmente cercare lavoro. Il progetto è finanziato dall’Œuvre Nationale de Secours Grande-Duchesse Charlotte.

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