Gerusalemme: attentato alla Spianata delle Moschee. Oggi non ci sarà giornata di preghiere

Attentato, questa mattina, nei pressi della Porta dei Leoni, nella Città Vecchia di Gerusalemme. A renderlo noto la polizia israeliana che parla di “terroristi neutralizzati”. Secondo le fonti militari si tratterebbe di tre assalitori, originari della città israelo-palestinese di Umm al Fahm nel nord del Paese, uccisi durante lo scontro a fuoco nel quale hanno perso la vita anche due soldati israeliani, mentre un terzo è rimasto ferito. Il portavoce militare Peter Lerner ha confermato che l’attentato a Gerusalemme è partito dalla Spianata delle Moschee. I tre terroristi “erano arrivati sul Monte del Tempio (Spianata delle Moschee, ndr) e si sono diretti armati verso uno degli ingressi. Hanno notato la presenza di agenti e hanno sparato in loro direzione e quindi hanno cercato riparo all’interno di una moschea. C’è stato un inseguimento e i tre terroristi sono stati eliminati dai poliziotti. Addosso – hanno riferito ancora le fonti di sicurezza – avevano due fucili Carl Gustav e una pistola”. A seguito dell’attentato la polizia ha deciso l’evacuazione della gente presente nella Spianata delle Moschee (il Monte del tempio in ebraico) e la sua chiusura.

Oggi, venerdì, non ci sarà la giornata di preghiere. Non accadeva del 1990 secondo quanto riportato dai siti internet dei diversi giornali israeliani che danno ampio risalto all’attentato. La Spianata delle Moschee, dove sorgono la Moschea di al Aqsa e la Cupola delle rocce, è il terzo luogo più santo dell’Islam, dopo la Mecca e la Medina. Il “Jerusalem Post” riferisce, tra l’altro, che “Al Aksa”, la televisione di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, ha definito “eroico” l’attacco palestinese senza tuttavia rivendicarlo. Tra le varie notizie che appaiono sui media israeliani anche quella che due dei tre attentatori avrebbero postato sui social media, prima dell’attacco, un selfie con la didascalia “domani il nostro sorriso sarà più dolce”. Nel frattempo il premier Benyamin Netanyahu, durante una riunione di emergenza, ha affermato che “lo status quo sul Monte del Tempio sarà mantenuto. Chiaro il riferimento alle intese anche internazionali per la gestione del luogo sacro ad ebrei e musulmani. “È stata decisa la chiusura – ha spiegato il premier – per motivi di sicurezza. Saranno condotte ricerche per assicurarsi che non ci siano altre armi sul Monte del Tempio”.

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