Diocesi: Genova, il card. Pietro Boetto riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”

Il card. Pietro Boetto, arcivescovo di Genova dal 1938 al 1946, è stato dichiarato “Giusto tra le Nazioni” dal Dipartimento dei Giusti tra le Nazioni di Gerusalemme che ha sede allo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah. A dare la notizia è stata l’arcidiocesi di Genova attraverso il settimanale diocesano “Il Cittadino” che pubblicato copia del carteggio intercorso tra il Dipartimento e la diocesi genovese. “La decisione – si legge nella prima pagina – onora la sua nobile e coraggiosa persona e nello stesso tempo la nostra Chiesa genovese che, per l’aiuto prestato agli ebrei perseguitati dai nazi-fascisti, annovera in tale elenco anche mons. Francesco Repetto, mons. Carlo Salvi e mons. Emanuele Levrero”. Nato a Vigone nel 1871, il card. Boetto fece il suo ingresso a Genova in forma ufficiale e solenne l’8 maggio 1938 periodo in cui cominciarono ad arrivare a Genova numerosi ebrei con la speranza di poter fuggire nelle Americhe o in Palestina e “a più di una persona il cardinale pagò il viaggio”. Il porporato, “non solo ha aperto le porte dell’arcivescovado agli ebrei genovesi, a tutti gli ebrei, gli oppressi ed i perseguitati politici – si legge ancora – ma ha anche aperto le porte del seminario per dare ospitalità a quanti n’avevano bisogno”. Per l’opera incessante svolta in favore della città, e per il ruolo attivo avuto nella resa delle truppe tedesche, il comune di Genova attribuì a Boetto il titolo di “Defensor Civitatis”, il mondo della politica lo ricorda come “Cardinale della Liberazione”, mentre il mondo del lavoro lo definì “Cardinale degli operai”.

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