Codice appalti: Esposito (Univ. Salerno), “l’eccesso di norme complica il quadro delle cose e, allora, il rischio di corruzione è più alto”

(DIRE-SIR) – Per combattere la corruzione negli appalti pubblici servono regole e responsabilità chiare nel procedimento e nei controlli. Gianluca Maria Esposito, docente di Diritto amministrativo e direttore della scuola anticorruzione e appalti pubblici dell’Università di Salerno, parla alla Dire di questi temi, in vista del convegno domani a Roma “Da Mani pulite all’Anac di Raffaele Cantone. Il valore delle regole”. Professore, oggi in Italia la situazione qual è? “Siamo un Paese che da solo conserva oltre 160mila fonti, significa oltre un milione e mezzo di previsioni, articoli, disposizioni, comandi, divieti per 60 milioni di abitanti. Se facciamo comparazioni con altri Paesi, la Germania ha 5.500 fonti per 82 milioni di persone, la Francia 7.500 fonti per 67 milioni di persone, il Regno Unito 3.000 per 64 milioni, complessivamente questi tre Paesi hanno 16mila fonti, il 10% delle nostre. L’eccesso di norme complica il quadro delle cose, genera fattori che non vanno nella semplificazione e allora il rischio di corruzione è più alto”. Oggi, prosegue Esposito, “possiamo dire che la Riforma del codice degli appalti e l’affidamento ad una sorta di autorità indipendente tipo l’Anac possono essere il segno di un cambiamento importante che fa ritenere che quel genere di regole e modelli non andavano nella direzione giusta, direzione intrapresa con la Riforma voluta da Renzi col presidente Cantone che ha aiutato a varare questo importante Codice legislativo”. Professore Espostio lei dirige la prima scuola interdisciplinare Anticorruzione e appalti, quanto è importante la formazione? “L’innovazione legislativa impone una formazione. Questo nuovo Corpo e sistema normativo richiedono anche adeguamento di capacita’ e competenze. Compito fondamentale delle università è offrire una formazione specialistica. La scuola dell’anticorruzione istituita dall’Università di Salerno quasi parallalemente al codice ha questa mission. Si è appena concluso il primo anno, oltre 113 le pre-iscrizioni, dato che dimostra una forte domanda in questo settore. Maggiori sono le competenze dei tecnici e maggiore è il grado di buona attuazione del Codice: che non si attua da sé ma ha bisogno di buoni interpreti e addetti ai lavori competenti e preparati. La formazione è certamente un obiettivo fondamentale affinché la Riforma dia i frutti sperati”.

(www.dire.it)

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