“Abbiamo bisogno anche qui da noi di nuovi martiri perché spesso le parole del Vangelo non sono più capite e accettate dalla mentalità comune. La straziante vicenda del piccolo Charlie Gard ne è un triste esempio”. Lo ha affermato questa mattina l’arcivescovo di Udine, mons. Andrea Bruno Mazzocato, presiedendo la celebrazione eucaristica per la solennità dei santi Ermacora e Fortunato, martiri e patroni dell’arcidiocesi e della città di Udine. Riferendosi al caso di Charlie Gard, mons. Mazzocato ha rilevato che “la vita e la morte di questo indifeso cucciolo d’uomo dipendono dalla decisione di un giudice e dal parere di un’équipe medica con i genitori ridotti all’impotenza nonostante il sostegno di altri qualificati sanitari e di tantissime persone in tutto il mondo”. Secondo l’arcivescovo, “questa situazione ha qualcosa di inquietante e di paradossale e ci fa sospettare che sulla difesa della vita di ogni essere umano c’è qualcosa di importante che non capiamo più”. “Ma – ha proseguito – il piccolo Charlie è la punta di un iceberg, più o meno sommerso, che riguarda gli orientamenti che la nostra società sta prendendo sul modo di intervenire sull’inizio e sul termine della vita umana, sulla famiglia e sul modo di vivere i rapporti affettivi e sessuali, sull’educazione nelle scuole, sull’accoglienza dei profughi”. Per Mazzocato, “la nostra società si sta orientando su scelte che riguardano dimensioni fondamentali della propria vita e che non sono secondo la tradizione cristiana che ci apparteneva”. “Affermo questo – ha precisato – senza alcuna volontà di polemica, ma solo come una constatazione: tante opinioni attuali su senso della vita e della morte, della famiglia, della libertà, della difesa dei deboli non le troviamo nelle pagine del Vangelo che insegnano spesso una sapienza della vita che stride con la mentalità corrente”.