Diocesi: Monreale, a Corleone oggi pomeriggio un’iniziativa con i ragazzi dei gruppi Grest “per costituire un segno di speranza”

Oggi, martedì 11 luglio, la comunità ecclesiale di Corleone si ritroverà presso il quartiere delle case popolari di contrada San Marco per vivere insieme ai ragazzi dei gruppi Grest delle varie parrocchie una giornata all’insegna della comunione. Si aspettano circa 400 bambini che staranno insieme dalle 17 “per costituire un vero segno di speranza per il futuro del quartiere”. L’appuntamento è “un atto di comunione per dire a tutta la comunità che il cambiamento è possibile. Le attività con i ragazzi caratterizzano spesso la vita pastorale delle comunità parrocchiali, ma quella di domani si caratterizza per il luogo: un quartiere popolare in cui il disagio sociale spesso si connota in devianze precise di spaccio, prostituzione e microcriminalità – si legge in una nota della diocesi -. La presenza dei ragazzi vuole essere una risposta a questo malessere sociale, così una città come Corleone, spesso additata per il suo protagonismo mediatico sui temi della mafia e della criminalità, domani vuole essere un segno di speranza per lo stesso territorio: ‘insieme si può!'”. La manifestazione, che vede protagoniste le comunità parrocchiali, è promossa anche dalla Pastorale giovanile della diocesi di Monreale e dall’Associazione RelAttiva – Relazione Educa(t)tiva ed è patrocinata dal comune di Corleone. Gli educatori  guideranno i ragazzi nei giochi a squadre, i genitori prepareranno la merenda e l’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, con i sacerdoti della città guiderà la preghiera.
“Tali attenzioni sono una prerogativa del nostro territorio diocesano – continua la nota – che proprio nei giorni scorsi ha visto un’attività simile a Capaci nell’ambito del ‘Tempo estate eccezionale’ con l’Azione cattolica della chiesa madre: circa 50 bambini del quartiere antico ‘Terra vecchia’ con diverse emergenze economiche e sociali hanno interagito per una settimana con il territorio coinvolgendo anche uno stabilimento balneare”. “In una società spesso distratta e che non si accorge del degrado morale in cui crescono i propri figli – conclude il comunicato -, queste sono esperienze di una ‘Chiesa in uscita’ che guarda al territorio in cui vive la sua storia di fede e pone le fondamenta del cambiamento e della conversione a partire dai bambini”.

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