Atti vandalici a busto Falcone: don Ciotti (Libera), “hanno tagliato la testa ma l’anima resta intatta, invulnerabile”

“Hanno tagliato la testa ma l’anima resta intatta, invulnerabile”. Così don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, commenta gli atti vandalici contro il busto di Giovanni Falcone, al quale è stata staccata la testa, davanti alla scuola dello Zen, a Palermo. “Il danneggiamento, lo staccare la testa della statua di Falcone è un gesto vile quanto vano”, afferma don Ciotti. Secondo il sacerdote si tratta di “un gesto stupido e provocatorio di cui bisogna tener conto ma che ci spinge ancora di più ad andare avanti e impegnarci di più. Quella statua ha infatti radici nell’impegno di molti”. Per don Ciotti, “quell’atto vandalico è paradossalmente un segno di debolezza. Dimostra la forza di quella memoria divenuta impegno”. “Quell’atto violento – prosegue – mette a nudo non la statua di Giovanni, ma la paura di chi sente che il suo impegno per la giustizia e la verità è ancora tra noi, nei tanti disposti a continuarlo. Quell’atto non deve farci dimenticare le cose belle e positive, i tanti percorsi importanti realizzati in quel quartiere e che sono la speranza che fa da argine alla disperazione e alla negatività. È compito di tutti illuminare questa bellezza”. Secondo don Ciotti, “il gesto ci ricorda anche il clima di attacco e intimidazione di queste ultime settimane verso luoghi simboli come i terreni confiscati in Calabria, Sicilia e Campania che ci richiamano a sentire sempre prepotente dentro di noi il morso del più, del dare di più”. “Quel morso del più – conclude – che chiediamo anche alla politica per velocizzare l’attuazione di questi strumenti legislativi necessari nella lotta a mafie e corruzione, per colmare quei ritardi che in questi anni hanno fatto il gioco dei criminali”.

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