Ue: Bruxelles, inaugurata la presidenza estone. Europa digitale, “connessi tra noi, con i vicini e con il resto del mondo”

(Bruxelles) L’Estonia ha aperto oggi ufficialmente il semestre di presidenza del Concilio europeo anche presso la sede delle istituzioni Ue a Bruxelles. Tutto in chiave digitale: di fronte all’edificio Justus Lipsius e al palazzo Nuova Europa una serie d’installazioni e una “cupola” chiamata Unity, proietta video panoramici che raccontano la repubblica Baltica e gli Stati membri dell’Ue. L’Estonia è infatti “un Paese leader in Europa quanto a sviluppo digitale ed è il motivo per cui questa installazione è uno di modi migliori per presentarci”, ha detto all’inaugurazione Valdek Laur, consulente per le soluzioni digitali della presidenza estone. Il digitale è anche una delle priorità del semestre che intende migliorare la vita quotidiana degli europei attraverso il progresso tecnologico. All’insegna della creatività e della tecnologia è anche lo spazio interno agli edifici, dedicato agli uffici di presidenza, in cui natura incontaminata e opportunità digitali simboleggiano il motto del semestre “unità nell’equilibrio”. Gli architetti estoni del Vaikla Studio hanno così riportato a Bruxelles le foreste, il mare, ma anche la sauna, i materiali e i colori del nord negli uffici, nelle sale riunioni, negli spazi incontro. “Il beneficio reale che porta l’essere parte dell’Europa è l’essere connessi non solo ai nostri vicini europei ma al resto del mondo. I legami che crea non sono limitativi, ma danno una maggiore libertà” ha detto stamane Taavet Hinrikus, membro del Consiglio europeo per l’innovazione.
La tecnologia funziona come l’Europa perché genera “connessioni e democratizzazione”. La tecnologia “non è un fine in sé, è uno strumento” le cui opportunità dipendono “da come noi la utilizziamo”, ha spiegato Hinrikus. Abbiamo bisogno di “una nuova infrastruttura globale” per garantire di trarne “il maggior beneficio”, attraverso la regolamentazione, che “nel suo senso migliore crea opportunità e protezione”. Secondo Hinrikus, “siamo in un momento in cui il futuro può essere luminoso e non solo per pochi, ma condiviso da molti”, se “governi, organismi regionali e internazionali” creeranno le condizioni “affinché la tecnologia contribuisca a far fiorire l’economia e la società”.

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