“Lab.Ora Mille giovani”: Mirabelli (costituzionalista), “suscitare non solo un rapporto tra generazioni, ma anche un servizio alla società”

“Vale la pena di impegnarsi e dare energie per trasmettere le conoscenze e suscitare nei giovani un rapporto non solo fra generazioni ma un servizio alla società”. Lo ha detto Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte Costituzionale, durante la conferenza di presentazione del progetto “Lab.Ora Mille giovani. Servitori del bene comune”. Degli incontri, vere esperienze residenziali in cui i partecipanti sono venuti a contatto con esperti di varie discipline, Mirabelli ha sottolineato il metodo: “È particolare anche nelle modalità di formazione. Non sono corsi di formazione politica ma modi per individuare quali sono gli snodi su cui riflettere, come questi si calano nella realtà del Paese e cosa suscitano. La dottrina sociale della Chiesa non è un elemento da studiare ma deve vivificare la società. Le settimane – ha proseguito – sono un momento di discussione e di conoscenza reciproca. Si tratta di suscitare nella libertà un collegamento fra giovani per creare comunità. Chi vi è impegnato risponde a una vocazione personale”. Vale la pena per chi ha già altri impegni impegnarsi anche in questo? “Sì – ha risposto Mirabelli -, se si suscita attenzione, se si aprono orizzonti e se si orienta l’azione e la formazione personale. Vale la pena impegnarsi non con la vena intellettuale ma per condividere l’esperienza. L’impegno è quello di creare collegamenti personali e rapporto con luoghi e temi”. Il progetto “non è autoreferenziale perché non si rivolge solo al mondo cattolico”. È “un’azione – ha concluso – che spinge ad essere operoso non operativi”. L’iniziativa è una risposta allo stimolo costantemente lanciato da Papa Francesco alla conversione: è il parere di Francesco Bonini, rettore dell’Università Lumsa. “Questi – ha affermato – sono i famosi processi che spesso lancia. Sono processi che dobbiamo mettere in campo in assoluta libertà, aperti a tutti. Questo significa riposizionare il servizio ecclesiale verso la sintesi e l’esempio”.

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