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Germania: battesimo richiedenti asilo musulmani. Kopp (Dbk), serio cammino di preparazione. Sacramento non dà diritto a protezione internazionale

“Ci vuole un cammino di preparazione e di verifica di diversi mesi, prima che una persona sia battezzata e accolta nella Chiesa. Questo vale per chiunque chieda il battesimo, indipendentemente dalla provenienza o dal background culturale”. Lo ha ribadito Matthias Kopp, portavoce della Conferenza episcopale tedesca (Dbk), nel contesto del dibattito in corso in Germania sui richiedenti asilo che si convertono. “Il battesimo di per sé non dà diritto all’asilo”, anche se può, ha precisato Kopp, “avere effetti sul permesso di residenza in Germania e in particolare avere come conseguenza una protezione rispetto all’espulsione se nel Paese di origine ci si può attendere con buona probabilità persecuzione per motivi religiosi”. I vescovi tedeschi hanno preparato nel 2009 e poi aggiornato nel 2016 un documento sull’accompagnamento al battesimo per persone di origine musulmana che dedica un capitolo in particolare agli “aspetti legati al permesso di soggiorno”. Mathias Kopp ha dichiarato che non esistono al momento stime precise sul numero di battesimi avvenuti nelle circa 11mila parrocchie tedesche tra gli adulti richiedenti asilo di origine musulmana. Ma è certo che dal punto di vista ecclesiale, il fatto che il periodo di preparazione al battesimo duri un anno “mostra la preoccupazione” affinché “la preparazione al battesimo avvenga in modo accurato”.

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