Incendio a Fusina: Malavasi (“Gente Veneta”) su rogo capannone rifiuti, “dove non c’è impianto non può accadere, o c’è la Terra dei Fuochi”

“La condizione di fondo per l’incendio di mercoledì mattina all’impianto Veritas di Fusina è che l’impianto c’era. Dove non c’è non può accadere. Oppure c’è la Terra dei Fuochi”. Così Giorgio Malavasi commenta nell’editoriale pubblicato da “Gente Veneta”, il settimanale della diocesi di Venezia, l’incendio divampato nella mattinata di ieri, mercoledì 7 giugno, in un capannone che tratta rifiuti ingombranti nell’area industriale di Porto Marghera (Ve). “L’osservazione – spiega Malavasi – non vuole essere offensiva, anche se può apparire brutale. Vogliamo piuttosto dire che un incidente, pur grave, non deve fermare un’operazione di grande rilievo e pregio come quella di cui dispone l’area di Venezia”. “Qui da anni si è costruito e via via fatto crescere un sistema industriale complesso che avvia al recupero i rifiuti”, prosegue, sottolineando che “delle 407mila tonnellate di rifiuti prodotte in un anno nell’area di Veritas, il 99,6% viene avviato a recupero di materia o di energia, e solo lo 0,38% viene avviato direttamente a smaltimento”. Rilevando come nel tempo si sia “passati ad un sistema industriale complesso, che mira alla piena differenziazione e al recupero di materia e di energia”, Malavasi sottolinea che “il capannone andato in fumo era il più recente dei 32 siti dove finiscono i rifiuti del veneziano che prendono la via del riciclo”. “Bisognerà capire perché è bruciato – conclude – ma non per fermarsi: semmai per andare avanti sulla strada dell’eco-sostenibilità”.

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