Crisi antropologica: don Arice (Cei), “senza una definizione condivisa dell’uomo, si afferma il relativismo etico”

“Come dice il Papa nella Laudato si’, si prendono misure rispetto all’inquinamento solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone”. Ha parlato anche della connessione tra salute e ambiente, oggi pomeriggio, a Genova, don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, intervenendo, presso la parrocchia gentilizia San Gerolamo dell’Istituto Gianna Gaslini, al convegno su “Professioni sanitarie per una scelta di vita tra etica e cultura contemporanea”. La sfida, allora, è “un approccio alla salute integrale della persona”, con “una considerazione del dolore globale, che si presenta come un complesso di dolori fisici, emozionali, sociali e spirituali”. Non è mancato un riferimento al tema del fine vita, a partire dalla nuova carta degli operatori sanitari e dalla discussione della legge attualmente al Senato: “All’affievolersi delle evidenze etiche si lega un soggettivismo della coscienza. Senza una definizione condivisa dell’uomo, infatti, si afferma il relativismo etico, che condiziona anche le scelte legislative”. Nella nuova carta degli operatori sanitari viene ricordato “il massimo rispetto della volontà del paziente”, ma anche il fatto che “il medico non è un mero esecutore, conservando il diritto e il dovere di sottrarsi a volontà discorsi dalla propria coscienza”. D’altra parte, “la possibilità dell’obiezione di coscienza era già presente nel giuramento di Ippocrate, nel IV secolo a.C.”. Per don Arice, “è importante, come ci dice Papa Francesco, mettere tutta l’attenzione possibile nell’accompagnare le persone durante la vita e anche nel fine vita”. Infine, il direttore dell’Ufficio Cei invita a porsi al di fuori di una prospettiva confessionale per i temi riguardanti vita, fine vita, disabilità: “Una verità non è tale perché è sostenuta dal magistero, piuttosto il magistero la sostiene perché è vera. Si tratta di una precisazione importante, per evitare di essere etichettati come di parte e la nostra proposta come confessionale”.

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