Colombia: Morsolin (attivista diritti umani), “nel dipartimento del Chocó situazione incandescente”. La Chiesa accanto ai poveri

Nonostante i recenti accordi di pace il clima che si respira in alcune zone della Colombia è insieme di tensione. Lo spiega al Sir, da Bogotá, il cooperatore e attivista sociale Cristiano Morsolin, che parla della “incandescente situazione” nel dipartimento del Chocó e nella zona di Buenaventura, nella Costa del Pacifico, con scioperi appoggiati dalla Chiesa cattolica che solo in questi ultimi giorni hanno conosciuto una positiva soluzione, con il riconoscimento del presidente Juan Manuel Santos che “molte cose restano da fare a Buenaventura”, città di capitale importanza per l’economia del Paese, trattandosi del principale porto sul Pacifico. Spiega Morsolin: “Si tratta di zone caratterizzate da povertà estrema, attività minerarie illegali, distruzione dell’ecologia ambientale, presenza di paramilitari, corruzione, violazioni dei diritti umani, assenza dello Stato. Nel Chocó quasi l’80% degli abitanti non accede ai servizi di base, ci sono migliaia di famiglie senza acqua potabile in casa. La protesta riguarda l’inadempienza del governo rispetto agli accordi del 2016 che prevedevano la costruzione di un ospedale, il miglioramento del servizio pubblico di acqua ed energia elettrica, la pubblicazione di una mappa aggiornata del Chocó, sicurezza rispetto ai paramilitari dell’Auc. A Buenaventura c’è stata la cronaca di uno sciopero annunciato. L’80% della popolazione è povera, il 70% è senza lavoro, quasi il 20% non sa né leggere né scrivere, c’è il tasso di mortalità più alto del Paese, non c’è un ospedale”.

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