Sir: le principali notizie dall’Italia e dal mondo. Iran, attacchi a Parlamento e Mausoleo. E’ italo-marocchino il terzo terrorista di Londra. Paura ieri a Parigi

Iran. Doppio attacco terroristico coordinato al Parlamento e al mausoleo di Khomeini

Terrore in Iran dove si sarebbe svolto un doppio attacco terroristico coordinato. Ma le notizie sono ancora in evoluzione. Secondo quanto riportano le agenzie di stampa semi ufficiali Fars e Mehr c’è stata inizialmente una sparatoria all’interno del Parlamento iraniano. Secondo le fonti tre aggressori armati di kalashnikov sono entrati nell’edificio di Teheran e hanno iniziato a sparare contro le guardie. Il bilancio dell’attacco al Palmento è ancora provvisorio. Ci sarebbero un morto – una guardia – e otto feriti. Sempre secondo quanto riportano le agenzie iraniane un altro attacco si è svolto – sempre questa mattina – al mausoleo dell’imam Khomeini, a sud di Teheran. Qui – riporta Thomas Erdbrink, corrispondente del New York Times da Teheran – un uomo si sarebbe fatto esplodere. Anche qui ci sarebbero dei feriti.

Attacco a Londra. Il terzo terrorista un italo marocchino. Fermato nel 2016 a Bologna

Si chiama Youssef Zaghba il terzo terrorista identificato dell’attacco di Londra. Nato a Fes in Marocco 22 anni fa e con doppia cittadinanza, madre italiana, Valeria Collina, convertita all’Islam da quasi trent’anni. Il ragazzo fu fermato a marzo 2016 all’aeroporto di Bologna, città da cui stava per prendere un volo diretto a Istanbul. Il ventenne italo-marocchino aveva con sé solo un piccolo zaino, il passaporto e un biglietto di sola andata: circostanze sospette, che insieme alla rotta aerea per la Turchia, ne fecero disporre il fermo per accertamenti. Fu contattata la madre, che risiede tutt’ora nella provincia del capoluogo emiliano.

Londra. Elezioni 8 giugno, la premier Therasa May pronta ad accantonare diritti umani

Theresa May alza la voce sulla lotta al terrorismo, a due giorni dalle elezioni britanniche di giovedì, e si dichiara pronta a fare piazza pulita di certe leggi sulla tutela dei “diritti umani”, se necessario, pur di imporre un giro di vite dopo le recenti falle.    Parlando di sicurezza durante un comizio a Slough, alla luce dell’attacco terroristico di Londra e di quelli dei mesi scorsi il Gran Bretagna, la premier conservatrice non ha indicato proposte di legge concrete, riferisce la Bbc, ma ha evocato fin da subito, se resterà a Downing Street, “pene detentivo più lunghe per coloro che siano condannati per reati di terrorismo; deportazioni più facili per rimpatriare sospetti terroristi stranieri nei loro Paesi; più restrizioni sulla libertà e i movimenti dei sospetti terroristi” anche laddove “non ci siano abbastanza prove per perseguirli in tribunale”. E infine ha detto che persino “le nostre leggi sui diritti umani saranno cambiate se ci ostacolano dal fare queste cose”.

Parigi, sparatoria a Notre-Dame: militante Isis ferisce agente, è dottorando in giornalismo

Paura a Notre Dame di Parigi: un uomo di origine algerina Farid Ikken di circa 40 anni ha aggredito con un martello un agente della polizia municipale davanti alla Cattedrale gridando “questo è per la Siria”. Immediata la risposta dei colleghi del poliziotto, che hanno sparato all’aggressore colpendolo al petto. L’aggressore, che aveva anche due coltelli, è stato portato via in ambulanza. Fonti vicine all’inchieste riferiscono che l’assalitore ha detto di essere “un soldato del Califfato” dell’Isis. Il poliziotto aggredito, di circa 20 anni, ha invece riportato una lieve ferita al collo e sta bene. Si è poi saputo che nell’abitazione dell’attentatore sarebbe stato ritrovato stasera un video con il giuramento all’Isis e il proposito di commettere attentati. Farid Ikken è uno studente dell’Università di Metz, dottorando in giornalismo, con una tesi sui media, in particolare quelli del Nord Africa.

Legge elettorale. Giorgio Napolitano, “paradossale voto anticipato”. “Intesa dei 4 solo per convenienza”

E’ “abnorme” e “paradossale” il voto anticipato, tanto più frutto di un’intesa “extra-costituzionale” legata alla legge elettorale, da parte “di quattro leader di partito che agiscono solo calcolando le proprie convenienze”. Giorgio Napolitano pronuncia un sonoro “no”. Nelle ore in cui la Camera, in un’Aula quasi deserta, avvia la discussione del nuovo sistema di voto “tedesco”, arriva dall’ex capo dello Stato una netta e autorevole stroncatura dell’accordo siglato da Pd, M5s, Fi e Lega.

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