Inquinamento: patriarca Bartolomeo in difesa del fiume Asopo (Grecia). “Un microcosmo della crisi ecologica globale”. “Proteggere la natura è interesse di tutti”

Il patriarca Bartolomeo in difesa del fiume Asopo che scorre in Beozia, nella Grecia centrale. Un fiume dove anni fa si poteva nuotare e pescare e che oggi rappresenta “un microcosmo della crisi ecologica globale, diventando sinonimo di rifiuti tossici e di contaminazione letale”. Al fiume Asopo il patriarca ecumenico di Costantinopoli ha dedicato ieri il suo intervento alla conferenza che si è svolta a Schimatari in Grecia dal titolo “Asopos: from idea to action” alla quale Bartolomeo ha partecipato insieme all’arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronymos, su invito del presidente della Repubblica ellenica Prokopis Pavlopoulos.

Le acque del fiume sono rosse, a causa dell’alto contenuto di cromo esavalente scaricato da circa 85 fabbriche della regione, insieme ai propri rifiuti industriali. Nella cittadina di Oinophita – 30mila abitanti – i casi di cancro sono aumentati dal 1989 ad oggi dal 6% al 32%. E nonostante il sindaco abbia dichiarato l’acqua potabile “non sicura” i suoi concittadini non hanno altre risorse.

“Come sappiamo da studi pubblicati – ha detto ieri Bartolomeo – il fiume Asopo è uno dei casi più noti di inquinamento causato dal cromo esavalente altamente tossico e da altri metalli scientificamente dimostrati dannosi e cancerogeni per gli esseri umani. Infatti, l’associazione stretta tra il benessere ambientale e la salute umana è riconosciuta dal Consiglio d’Europa, soprattutto attraverso la risoluzione del suo comitato dei diritti sociali sul fiume Asopo”.

Da qui una forte denuncia ad un mondo che “sta lasciando un’impronta insostenibile” con “la produzione e il consumo avido di beni, l’inquinamento incontrollabile del trasporto moderno, i rifiuti senza limiti e le emissioni di carbonio infinite, insieme ai grandi incidenti industriali e nucleari, che contribuiscono immensamente al riscaldamento globale e al cambiamento climatico con conseguenze irreparabili e irreversibili”. “Proteggere la natura è nell’interesse di ciascuno”, ha detto il patriarca che ha concluso il suo intervento con un messaggio all’Europa affinché salvi il fiume Asopo.

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