Diocesi: Rossano-Cariati, stasera la presentazione del volume di don Gaetano Federico sull’arcivescovo Matteo Saraceno

“A don Gaetano Federico il plauso per averci reso facile l’accesso” alla figura dell’arcivescovo mons. Matteo Saraceno (1460-1481) “poco conosciuto a cui spesso si addebita la decisione, non del tutto da lui voluta, del passaggio dal rito greco a quello latino”, nella diocesi di Rossano assegnando “ai greci la Chiesa di San Nicola Vallone”. Lo scrive l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Giuseppe Satriano, nel volume di don Gaetano Federico, “Matteo Saraceno, da frate minore osservante ad arcivescovo di Rossano (1460-1481)”, edito da Progetto 2000 e che sarà presentato questa sera a Rossano Calabro. Una iniziativa, quella di mons. Saraceno, che segna un passaggio “doloroso e inevitabile per la storia di questo territorio, da sempre proteso verso la spiritualità orientale”, aggiunge il presule che presenterà il volume insieme alla vice direttrice del museo diocesano, Cecilia Perri, all’editore Demetrio Guzzardi, a Filippo Bulgarella, docente di storia bizantina all’università della Calabria, all’autore del volume e al vicario episcopale per la cultura e l’ecumenismo della diocesi di Rossano-Cariati, don Giuseppe De Simone. Questo vescovo, scrive l’autore, ha portato a Rossano la “determinazione che lo ha accompagnato lungo tutto il suo servizio, svolto come frate e ministro dell’Osservanza, inquisitore e riformatore”. Inoltre, con un atto “cultuale e liturgico sancisce il termine dell’ufficiatura greca in cattedrale e, in ossequio a una prassi avviata dai suoi predecessori circa un secolo prima, porta a compimento il persorso di latinizzazione della diocesi”.

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