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Chiesa in Russia: mons. Pezzi (arcivescovo di Mosca), “transizione dalla custodia della fede al suo annuncio”

La Chiesa cattolica in Russia si trova ad affrontare la “transizione” dalla “custodia della fede al suo annuncio” o ancora tra la fase di “ripristino delle strutture della Chiesa locale” a un “normale, vivo funzionamento”. Questo l’argomento affrontato dall’arcivescovo di Mosca, mons. Paolo Pezzi, introducendo il quinto incontro dei responsabili della pastorale della diocesi di Mosca che si incontrano ogni due anni. “Negli ultimi 25 anni, abbiamo assistito a una vera e propria rinascita religiosa”, a una “risurrezione letterale delle nostre chiese e comunità” che fa sì che oggi ci sia lo sforzo di “partecipare alla vita sociale, indicando i sistemi di valori morali e denunciando i vizi”, anche se “alcuni risultati di questo periodo possono sembrare scoraggianti”, ha argomentato mons. Pezzi: “Non tutte le iniziative hanno resistito alla prova del tempo, altre continuano per inerzia, alcune molto necessarie non sono nate per paure e incertezze”. Il rischio è, secondo l’arcivescovo, che si viva con “la sensazione che il tempo presente non ha significato in confronto con il tempo eroico della persecuzione o quello glorioso della rinascita”. L’ora attuale della “normalizzazione della nostra presenza e servizio nella comunità è una sfida”. Che si potrà affrontare solo se l’azione pastorale è mossa dalla “presenza di Cristo in mezzo a noi e non dai progetti o dalle preoccupazioni organizzative”. “L’evangelizzazione per noi oggi, nel nostro ambiente” significa “mostrare che Cristo è vivo”.

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