Don Milani: Landi (ex allievo), “giornata storica”. Ai giovani, l’invito a “rimboccarsi le maniche”

“Stiamo vivendo una giornata storica, perché ricordiamo una persona che ha vissuto molto intensamente, una vita breve, ma schierata dalla parte degli ultimi”. Lo ha detto, commosso, Paolo Landi, ex allievo di don Lorenzo Milani, intervenuto all’evento dedito al prete di Barbiana dal Miur. “Don Lorenzo muore emarginato dalla Chiesa, in esilio a Barbiana, ma muore anche isolato dal mondo della scuola”, ha fatto notare portando la sua testimonianza: “Il 20 Papa Francesco andrà a pregare sulla sua tomba, e don Milani è al centro di un suo messaggio in cui lo indica come figura primaria della Chiesa: viene rimesso al centro della Chiesa, dopo 50 anni”. “Vedere che il Ministro rimette la figura don Lorenzo al centro della scuola – ha proseguito Landi – vuol dire che don Milani ritorna ad essere un maestro da cui apprendere e su cui riflettere, a 50 anni della morte”. “Non era un intellettuale”, ha precisato: “dargli dell’intellettuale era un’offesa, il suo era un insegnamento nei confronti dei ragazzi, anche nell’arte dello scrivere. Barbiana oggi è un museo: muore con la morte di don Lorenzo, quello che restano sono gli insegnamenti, ancora attuali”. Essere allievi di don Milani vuol dire “essere schierati dalla parte ultimi, degli oppressi, dei deboli”, ha spiegato Landi, citando un obiettivo “un po’ dimenticato” del priore di Barbiana: “Fare dei cittadini sovrani”, cioè “fare politica per uscirne assieme, da soli è un egoismo”. Ai ragazzi, come agli insegnanti, l’invito è a “organizzarsi per cambiare la scuola: all’impegno individuale deve seguire l’impegno collettivo. Bisogna rimboccarsi le maniche. Senza impegno non si cambiano le strutture”.

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