India: un solo Paese, una tassa, ma le opposizioni insorgono

(DIRE-SIR) – Un unico Paese, un’unica tassa: la riforma fiscale indiana, di cui si discute da anni, entra in vigore da domani, primo luglio. La stampa locale ha salutato la riforma come la più grande del settore fiscale fin dall’Indipendenza, il governo parla di un passo “storico”. Fino a oggi, infatti, le imposte prelevate su beni e servizi dal governo centrale e dalle diverse regioni erano circa una ventina, e le merci venivano controllate e tassate anche quando valicavano i confini regionali interni. Il sistema è pensato per agevolare il commercio e gli investimenti esteri e ridurre l’evasione, ma ha suscitato un acceso dibattito nel Paese. Il Partito del Congresso, insieme alla sinistra e ad altri partiti di opposizione, ha annunciato che non parteciperà alla sessione parlamentare speciale che si terrà stanotte per lanciare il nuovo ordinamento. Molte aziende, in particolare piccole imprese, affermano di non essere preparate ad adeguarsi alla riforma, contro la quale questa settimana centinaia di stabilimenti e rivenditori del settore tessile hanno scioperato. Secondo la nuova legge, beni e servizi saranno tassati secondo cinque tassi diversi, dallo 0 per cento dei generi alimentari essenziali al 28 per cento di automobili e prodotti di lusso. La media sarà del 18 per cento, mentre il tasso attuale varia dal 12 al 15 per cento.

(www.dire.it)

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