Cattedrale Agrigento: appello a Mattarella per la messa in sicurezza dopo più di sei anni di chiusura

Un appello al capo dello Stato, Sergio Mattarella, il 6 luglio in visita ad Agrigento, ad “esercitare il suo ruolo di garante della Costituzione che all’articolo 9 recita: ‘La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione’ e dire una parola autorevole perché agli agrigentini e agli italiani venga restituita la cattedrale”. A rivolgerlo, in forma di lettera aperta dalle colonne del numero in uscita del settimanale cattolico agrigentino “L’Amico del Popolo”, è il direttore del periodico, Carmelo Petrone, dicendosi certo di un “autorevole e risolutore intervento” di Mattarella. Dopo la visita del 3 giugno 2016 a Lampedusa, il presidente della Repubblica è atteso il prossimo 6 luglio ad Agrigento per rendere omaggio a Luigi Pirandello nel 150° anniversario dalla nascita. Quel giorno saranno passati 6 anni, 4 mesi e 9 giorni dalla chiusura al culto (25 febbraio 2011) della cattedrale cittadina perché il colle su cui è costruita, ricorda Petrone, è “malato e attende di essere messo in sicurezza”. “In tutti questi anni – scrive ancora il direttore – abbiamo sentito solo promesse, abbiamo visto sottoscrivere patti e letto di tavoli tecnici per salvare il colle e con esso la cattedrale ma, di fatti che vanno nella direzione della messa in sicurezza, ben pochi”. Ad oggi “la sola certezza è quella della messa in sicurezza del sacro edificio, commissionata e cofinanziata dall’arcidiocesi, che si sta per appaltare, che è solo la parte propedeutica perché si intervenga sul Colle su cui poggia la cattedrale”.

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