Ritiro Usa da accordi di Parigi: Unione europea, “non si torna indietro”

(Bruxelles) “Occorre una piena implementazione dell’accordo di Parigi” perché “la lotta al cambiamento climatico oggi è più importante che ieri”: lo ha affermato ieri Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, commentando il passo indietro dell’amministrazione Trump negli impegni globali contro il cambiamento climatico. Juncker, nel summit Ue-Cina svoltosi a Bruxelles, ha aggiunto: “Cina e Unione europea sono allineati per soluzioni comuni”; “è un messaggio al mondo: non si torna indietro dalla transizione energetica, non si torna indietro dall’accordo di Parigi”. Il Commissario europeo per il clima, Miguel Arias Canete, dal canto suo ha specificato: “Oggi è un triste giorno, perché un partner chiave volta le spalle alla lotta contro il cambiamento climatico globale. L’Ue è profondamente dispiaciuta per l’unilaterale decisione dell’amministrazione Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi”. Sempre ieri il vicepresidente americano Mike Pence ha avuto un colloquio telefonico con l’Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini, affermando – riferisce Bruxelles – che le relazione tra Stati Uniti e Ue “restano forti e profonde”. Mentre Mogherini gli ha ribadito che “l’accordo di Parigi per l’Europa è la chiave per la lotta contro il cambiamento climatico”. L’Ue, a suo avviso, “resterà in prima fila nella sua attuazione e nella costruzione di nuove partnership con gli altri partner nel mondo che condividono gli stessi obiettivi”.
Preoccupazione per la poszione statunitense è stata espressa anche da Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo e dai leader dei partiti presenti all’Euroassemblea. Tajani ha specificato: “La lotta contro il riscaldamento globale è una sfida importante che riguarda tutte le nazioni. È nostro dovere morale lasciare un pianeta più sicuro e più sano alle generazioni future. Il cambiamento climatico non è una favola. È una realtà difficile che colpisce la vita quotidiana dei popoli. Le persone muoiono o sono costrette a lasciare le loro case a causa della desertificazione, della mancanza di acqua, dell’esposizione alle malattie, delle condizioni meteorologiche estreme. Se non agiamo rapidamente e con coraggio, l’enorme costo umano ed economico continuerà ad aumentare”.

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