Papa Francesco: incontro con 400 bambini dei Comuni terremotati. “Le case e le nostre scuole sono crollate…”

(L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

“Io sono andata al ristorante”. “Ah, vuole andare al ristorante questa bambina! Ha fame, vuol mangiare. È un modo di dire al Papa: ‘Non la faccia lunga’”. Ride Papa Francesco. È cominciato con questo simpatico siparietto tra Francesco e una bambina l’incontro tra il Pontefice e 400 ragazzi provenienti dai Comuni terremotati dell’Italia Centrale nell’atrio dell’Aula Paolo VI. Si trattava dei partecipanti alla quinta edizione de “Il Treno dei Bambini”, iniziativa promossa dal Pontificio Consiglio della cultura nell’ambito del “Cortile dei Gentili”. Il tema era la salvaguardia del Creato, ovvero: “Piccoli viaggiatori, grandi ambasciatori, custodi della Terra”. Il Papa ha vissuto un momento informale, dicendo da subito che avrebbe avuto piacere di ascoltare i ragazzi più che parlare. E così è stato, con una serie di botta e risposta. Un altro ragazzino ha affermato: “Io rappresento Norcia e Cascia. Dal terremoto, la maggior parte delle case e delle chiese sono state distrutte. Da quando c’è stato il terremoto è straripato anche un fiume che fino ad allora era stato in secca; dopo il terremoto, per via delle forti scosse, è tornata l’acqua e adesso ha una grandissima potenza. La volevamo ringraziare per averci ospitato, sia noi ragazzi di Norcia sia tutti gli altri ragazzi”. Il Papa a questo punto ha detto: “Io vorrei che qualcuno di voi mi dicesse come sono stati quei giorni dopo il terremoto, da voi… Tu, vieni, dimmi”. “Sono stati giorni difficili”, ha raccontato un altro piccolo… Abbiamo avuto delle difficoltà per le case crollate e i palazzi. E tutte le nostre scuole”.

(L’Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

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