Meic: Elia (presidente), “lavorare per una presenza laicale meno timida e per una ecclesialità che si nutra di dialogo”

“Questa assemblea nazionale del Meic si apre in un momento storico importante per la Chiesa e per la società italiana. Ci troviamo in un momento politico e sociale molto preoccupante per le sorti stesse della democrazia e per le gravi situazioni di ingiustizia e di povertà che segnano il nostro Paese”. Lo ha affermato oggi il presidente nazionale Meic, nella sua relazione all’assemblea in corso ad Assisi. Il Meic “ha il dovere di giocare fino in fondo il proprio ruolo di animazione e dialogo sul piano culturale, stimolando i cattolici a riscoprire il proprio impegno civile e politico, anche in forme semplici, ma dirette e generose, con partecipazione e protagonismo”. Una seconda sfida “decisiva” per il Meic “dei prossimi anni riguarda – secondo Elia – la nostra presenza a livello ecclesiale. La Chiesa di Francesco sta vivendo una difficoltà: se da un lato c’è sicuramente un vasto clima di condivisione del suo magistero, dall’altro c’è anche, tanto nelle comunità quanto nelle aggregazioni laicali, una grandissima fatica a vivere concretamente il grande rinnovamento portato avanti dal Papa. Vogliamo impegnarci in prima linea nel sostegno a questo lavoro di riforma, a partire dalla nostra stessa vita associativa. Oggi le forme e le espressioni della Chiesa in Italia rispondono alle logiche di un tempo che non esiste più”.
“Quella della riforma della Chiesa è una strada che si apre: la missionarietà passa per un cammino pieno di rischi e di incognite da approfondire (penso alla riflessione urgente sulla ministerialità, specie quella delle donne) ma il Papa ha detto con chiarezza che è meglio una Chiesa incidentata che una Chiesa chiusa”. Elia ha aggiunto: “Per questo vogliamo lavorare per una presenza del laicato meno timida e più incisiva e per una ecclesialità che si nutra di dialogo, di confronto, persino di conflitto: solo così si può vincere la scommessa sulla sinodalità fatta da Francesco in questi anni”.

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