Diocesi: mons. Sanguineti (Pavia), “celebrare la festa delle Spine è fare memoria dei martiri contemporanei”

“Celebrare la festa delle Spine, come Chiesa di Pavia, è occasione per fare memoria di Gesù, martire fedele del Regno” ma è anche “fare memoria dei martiri contemporanei, che ci testimoniano un’umanità positiva e lieta, anche in condizioni drammatiche”. È quanto scrive il vescovo di Pavia, monsignor Corrado Sanguineti, nell’editoriale pubblicato dal settimanale diocesano “Il Ticino” in occasione della festa delle Sante Spine che sarà celebrata lunedì 5 giugno, in Cattedrale. “Chi ha potuto conoscere i cristiani profughi nei campi di Erbil, in Kurdistan, o in altre zone del Medio Oriente, chi ha incontrato cristiani copti in Egitto, chi ha ascoltato il racconto di cristiani della Nigeria e di altre nazioni dell’Africa – osserva il vescovo – è rimasto impressionato dalla testimonianza di una fede limpida, di una speranza che non si spegne, di un amore che arriva ad abbracciare il ‘nemico’, senza mai dare sfogo a parole di odio”. “Celebrare la festa delle Spine, diventa allora un’occasione per imparare da questi fratelli, che condividono oggi la passione di Cristo”, aggiunge Sanguineti, secondo cui “possiamo essere insidiati da due opposte tentazioni, che alla radice hanno una debolezza dell’essere cristiani e del vivere da cristiani”: “Una sorta di reticenza nel testimoniare la nostra fede” e “la ricerca di un’egemonia, di un’occupazione di spazi, che assicuri la difesa dei valori cristiani”. Nel primo caso, rileva il vescovo, “la fede non è un’esperienza integrale”, nel secondo invece “rischia di diventare una sorta d’ideologia”.

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