Diocesi: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), “inizio il mio ministero episcopale con emozione e preoccupazione, unite a gioia e speranza”

“Con emozione e preoccupazione, unite alla gioia e alla speranza, inizio il mio ministero episcopale tra voi e con voi, cari fratelli e sorelle della Chiesa di Ferrara-Comacchio. E tra voi e con voi guardo a questa città e a tutte le comunità della diocesi con il desiderio di raggiungere tutti, anche chi è lontano e guarda altrove per trovare le ragioni della propria vita”. Queste le parole del neo arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego, nel corso della celebrazione eucaristica con cui ha iniziato il suo ministero episcopale. Nell’omelia, Perego ha rilevato che “il mio primo sguardo, arrivando sulla piazza è stato a questa nostra cattedrale: la facciata e l’interno portano i segni di sofferenza e le piaghe del terremoto”. “Nelle sue ferite – ha osservato l’arcivescovo – vedo le ferite di tante nostre comunità, dove case, chiesa, scuola, luoghi del lavoro e dell’incontro non sono ancora stati risanati” ma “anche le sofferenze di tante famiglie e persone: per il lavoro che manca o non è degno, per la malattia, per la solitudine e l’abbandono, per un dialogo generazionale interrotto”. Volgendo “lo sguardo al cammino di questa Chiesa in cui entro in punta di piedi”, Perego ha richiamato “lo sguardo ad Oriente, che oggi significa apertura al mondo e al dialogo ecumenico e interreligioso, una riforma della Chiesa, che oggi chiede responsabilità e trasparenza, sinodalità, un rinnovato impegno politico e sociale”. “Sono tre linee di continuità nella Chiesa tra Ferrara e Comacchio, che vive in pianura e si affaccia al mare, e che vuole prepararsi al futuro con gioia e speranza”. Il neo arcivescovo ha concluso ricordando che “il 3 giugno 1963 moriva il Santo Padre Giovanni XXIII. A Lui affido l’inizio del mio ministero episcopale”.

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