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Regno Unito: Davis (Un. st.Mary’s) su Brexit, “occasione per ripensare il Paese”. In autunno nuovo centro sulla giustizia sociale

(Londra) “La parte più euroscettica dei Tories, che è contraria a qualsiasi intervento statale, vuole cogliere l’opportunità del Brexit per smantellare buona parte della legislazione, in materia di lavoro per esempio”, spiega a proposito del divorzio dall’Ue il politologo Francis Davis, già consulente dei governi di Gordon Brown e David Cameron. “Sarebbe la via più semplice da seguire e la più liberale, ma non sono sicuro che sia la migliore perché rimarremmo senza legislazione in materia di lavoro, per esempio, o di sicurezza sociale”, continua Davis. “Il Brexit, per la Gran Bretagna”, secondo il politologo, “comporterà un ripensamento dell’economia che potrebbe seguire il modello di Singapore, riducendo al minimo le tasse e puntando sui servizi oppure addirittura rafforzare lo Stato rinazionalizzando le ferrovie come vuole il leader laburista Jeremy Corbyn”. “Insomma Brexit vuol dire per noi un ripensamento del modo in cui il Paese funziona e il dibattito, all’interno dei partiti, su questo argomento, potrebbe durare tre o cinque o anche otto anni. Nel frattempo il governo dovrà risolvere tutti i problemi quotidiani del Paese. Un compito non facile”. All’università cattolica londinese di st.Mary’s il professor Francis Davis, lancerà, il prossimo autunno, in collaborazione con la Caritas, la Chiesa cattolica e università di vari Paesi, un nuovo centro internazionale dedicato alla giustizia sociale per formare dirigenti della sfera pubblica attirando studenti da tutto il mondo. Brexit permettendo, lascia intendere.

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