Notizie Sir del giorno: Papa Francesco per festa santi Pietro e Paolo, card. Pell, Charlie Gard, incontro Ccee in Romania

Papa Francesco: solennità dei santi Pietro e Paolo, “in varie parti del mondo, a volte in un clima di silenzio, tanti cristiani sono emarginati e discriminati”

“Anche oggi in varie parti del mondo, a volte in un clima di silenzio – non di rado silenzio complice –, tanti cristiani sono emarginati, calunniati, discriminati, fatti oggetto di violenze anche mortali, spesso senza il doveroso impegno di chi potrebbe far rispettare i loro sacrosanti diritti”. Questa mattina Papa Francesco è tornato a parlare delle “persecuzioni” che ancora oggi in tante parti del mondo colpiscono le comunità cristiane a causa delle loro fede. “Senza la croce non c’è Cristo, ma senza la croce non c’è nemmeno il cristiano”, ha detto il Santo Padre nella Messa celebrata in piazza San Pietro per la solennità dei santi Pietro e Paolo. (clicca qui)

Santa Sede: concesso un periodo di congedo al card. Pell per potersi difendere dalle accuse in Australia. Il porporato: “Ribadisco la mia innocenza”

La Santa Sede ha appreso con “rincrescimento” la notizia del rinvio a giudizio in Australia del card. George Pell “per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono”. Lo ha reso noto la Sala Stampa della Santa Sede. “Messo al corrente del provvedimento, il card. Pell, nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l’importanza della propria partecipazione affinché il processo possa svolgersi in modo giusto e favorire così la ricerca della verità, ha deciso di far ritorno nel suo Paese per affrontare le accuse che gli sono state mosse. Il Santo Padre, informato di ciò dallo stesso card. Pell, gli ha concesso un periodo di congedo per potersi difendere”, prosegue il comunicato della Sala stampa vaticana. Intanto, questa mattina, il card. Pell si è presentato  in Sala Stampa vaticana per rispondere con una dichiarazione alle accuse di abusi sessuali per cui è stato incriminato in Australia: “Ribadisco la mia innocenza in merito a queste accuse. Sono false. La stessa idea di abusi sessuali è per me ripugnante”. (clicca qui)

Charlie Gard: domani sarà staccato il respiratore. I genitori, “morirà sapendo che è stato amato da migliaia di persone”

“Charlie morirà domani sapendo che è stato amato da migliaia di persone. Grazie a tutti per il vostro sostegno”. Lo hanno scritto oggi, in un messaggio su Facebook, Connie e Chris Gard, i genitori di Charlie, il piccolo di dieci mesi a cui domani i medici dell’ospedale Great Ormond Street di Londra staccheranno la spina della macchina (respiratore artificiale) che lo tiene in vita. “Il nostro cuore è in briciole mentre trascorriamo le nostre ultime ore preziose con il nostro bambino”, scrivono ancora su Facebook. “Non ci è permesso scegliere se il nostro figlio può vivere, non ci è permesso di scegliere quando o dove Charlie deve morire”, si legge in un messaggio firmato “il team C”, dalle iniziali di Connie, Chris e Charlie. (clicca qui)

Chiese in Europa: Ccee, incontro dei segretari generali delle Conferenze episcopali sul Vecchio Continente “al plurale”

Quale ruolo per la Chiesa in un’Europa “al plurale”? Sull’attuale “contesto europeo, segnato da un pluralismo sociale, culturale, politico ed economico”, i segretari generali delle Conferenze episcopali in Europa si confronteranno, in una quattro giorni di lavoro a Bucarest, individuando le sfide e condividendo le esperienze. I lavori – si legge in un comunicato diffuso oggi dal Ccee – saranno aperti nel pomeriggio del 30 giugno dal segretario generale del Ccee, mons. Duarte da Cunha, e dal segretario generale della Conferenza episcopale rumena, don Francisc Ungureanu. L’incontro prevede momenti di condivisione su alcune questioni di attualità, in particolare intorno al tema della pastorale della famiglia e dei migranti, la preparazione delle Conferenze episcopali al prossimo Sinodo sui giovani; la questione della tutela dei bambini nella Chiesa, il dialogo con i musulmani e il dialogo ecumenico. (clicca qui)

Migrazioni: Gentiloni porta l’emergenza-profughi al vertice di Berlino. Avramopoulos ribadisce, “l’Ue non lasci sola l’Italia”

(Bruxelles) L’appello dell’Italia all’Ue perché intervenga solidalmente per l’accoglienza dei migranti ha fatto tappa anche a Berlino, dove era oggi in calendario il vertice in preparazione al G20 di Amburgo. Il premier Gentiloni ne ha parlato – come riferisce il suo staff – ad alcuni leader europei, fra cui la tedesca Merkel, il francese Macron, la britannica May e l’olandese Rutte. Ugualmente l’argomento è al centro dell’attenzione nei palazzi comunitari a Bruxelles: il commissario Avramopoulos, che gestisce il portagoglio migrazione, ha spiegato di essere “in contatto permanente con il governo italiano”. Per poi aggiungere che “la cosa più importante è che l’Ue non lasci l’Italia da sola”. (clicca qui)

Pastorale: mons. Sigalini (Cop), “la Chiesa nelle periferie riferimento spirituale di un oltre sentito, sperimentato e condiviso, gratuito e libero”

(Torino) “Non si può pensare alle periferie dove l’individuo va a fare carità o solidarietà, se non parte da se stesso per ricuperare il centro della sua esistenza, un’unità complessa, ma vera e sperimentabile. La Chiesa qui ha un compito delicato, ma che può egregiamente fare: essere riferimento spirituale di un oltre sentito, sperimentato e condiviso, gratuito e libero, costante e riconoscibile”. Lo ha affermato questa mattina mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente del Centro di orientamento pastorale (Cop), chiudendo a Pianezza (To) i lavori della 67ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale del Cop. Al termine della Settimana è stata diffusa anche la “lettera alla parrocchia” dalla “panchina di fronte”. (clicca qui)

Banche venete: Moret (L’Azione – Vittorio Veneto), “caso emblematico della malattia che ha colpito il mondo finanziario”

Una conclusione “triste e anche pesante perché alla fin fine tutto grava sulle spalle di noi cittadini”. In una nota per il Sir, Gian Pietro Moret, già direttore de “L’Azione” (Vittorio Veneto), definisce in questi termini la soluzione attuata dal governo per chiudere “la dolorosa e infame vicenda” delle due banche popolari del Veneto, Popolare di Vicenza e Veneto Banca di Montebelluna. La chiusura delle due banche è per Moret “un caso emblematico della malattia che ha colpito il mondo finanziario, per cui la finanza invece di essere strumento indispensabile per l’economia produttiva è diventata luogo di giochi di azzardo”. (clicca qui)

 

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