Migranti: Letta, “serve un’idea di solidarietà europea”

“Lo ius soli è una modalità positiva che permette di legarsi alla terra in cui si vive, alle sue radici e tradizioni locali”. L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta è entrato nel dibattito sulla riforma della legge sulla cittadinanza ieri sera a Matera in occasione della Festa di Avvenire. Partecipando al confronto sul tema “Il Mediterraneo e il Mondo che cambia: il fenomeno migratorio”, ha raccontato anche come è nata l’operazione “Mare Nostrum” dopo la morte di 366 migranti il 3 ottobre 2013 nei pressi di Lampedusa: “L’isola non era preparata ad affrontare una situazione di quel genere, non c’erano neppure le bare. Poche ore dopo al largo di malta ci fu una seconda tragedia con cifre simili. Alle istituzioni europee abbiamo detto che non era una vicenda normale, ma che era cambiato qualcosa. Servivano regole e piglio diverso da modalità artigianali e dilettantesche per affrontarla – ha ricordato -. Nel mio peregrinare tra le autorità europee da quel 3 ottobre ho capito che, se gli altri non volevano porsi il problema, allora era compito nostro affrontarlo”. Scorrendo i numeri dei morti nel Mediterraneo negli ultimi sei mesi (1990) e dall’inizio della crisi (15mila), Letta ha affermato che “siamo di fronte a una tragedia senza precedenti ma non ne abbiamo consapevolezza né strumenti per affrontarla. Dobbiamo imparare a gestire culturalmente il fenomeno migratorio e cambiare le regole del trattato di Dublino. Serve un’idea di solidarietà europea. L’Europa vince se è un’unione di minoranze che impone la tolleranza e il rispetto. Se c’è una maggioranza che domina sulle altre non ce la farà”.

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