Diocesi: Velletri-Segni, preoccupazione per possibile nuovo utilizzo secondo termovalorizzatore presente a Colleferro

“Negli ultimi giorni, diversi organi di stampa hanno dato ampio rilievo alle decisioni assunte, a quanto pare concordemente tra Governo, Regione Lazio e Comune di Roma, per rimettere in moto, attraverso un ipotetico ammodernamento (revamping) il secondo termovalorizzatore presente sul territorio del Comune di Colleferro”. Lo ricorda una nota diffusa oggi, a firma del vescovo di Velletri-Segni, Vincenzo Apicella, e dalla Commissione diocesana pastorale sociale e lavoro, giustizia e pace, custodia del Creato. La Commissione, ricorda la nota, “esprime la sua profonda preoccupazione sulla decisione assunta, che va ad incidere fortemente sull’attuale e grave emergenza ambientale e il conseguente rischio ecologico e sanitario che minacciano la Valle del Sacco, nonché sul complesso e teso clima sociale venutosi a creare sul territorio. Il delicato tema è da tempo al centro della nostra riflessione pastorale”. Le risposte fornite dalle istituzioni preposte alle attese della gente, si legge nella nota, “sono ad oggi totalmente insufficienti ed inefficaci. Ne sono prova il perdurare ed aggravarsi delle tante criticità presenti sul territorio”.
A partire dall’enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, “ribadiamo la ferma convinzione che i processi decisionali in ambito ambientale debbono necessariamente comprendere, oltre alle necessarie valutazioni tecnico-politiche, anche un reale coinvolgimento delle comunità locali nella gestione e nella difesa del territorio, nonché un loro puntuale coinvolgimento nella assunzione delle determinazioni necessarie”. “L’analisi dei tanti dati ormai di pubblica conoscenza sulla reale situazione ambientale e sanitaria della Valle del Sacco – prosegue la nota – ci porta a ribadire la nostra preoccupazione e contrarietà alla decisione assunta sul futuro dei termovalorizzatori. Nella convinta coscienza che prima di ogni interesse socio-economico va tutelato il sacro diritto alla salute di ogni singolo cittadino, a partire da quello delle giovani generazioni, invitiamo tutti, credenti e non, ad una piena e costante mobilitazione, sia sociale che morale e spirituale, per tenere alto il livello di vigilanza e di corresponsabilità circa la diagnosi dei rischi e le terapie da adottare in questo delicatissimo campo”. Come comunità ecclesiale, infine, “ribadiamo il nostro impegno a far crescere, nelle parrocchie e tra i fedeli, il senso di appartenenza e il senso di responsabilità ambientale, così come la consapevolezza dei rischi del vivere nel nostro territorio”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy