Diocesi: mons. Pizziol (Vicenza), “non può esserci confusione tra famiglie e altro tipo di unione”, ma occorre “annunciare il Vangelo con amore e disponibilità verso tutti”

“Non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione. Quando la Chiesa si propone di dichiarare la verità sul matrimonio nel caso concreto, per il bene dei fedeli, al tempo stesso tiene sempre presente che quanti, per libera scelta o per infelici circostanze della vita, vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano a essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa. La famiglia fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo, appartiene al ‘sogno’ di Dio e della sua Chiesa per la salvezza dell’umanità”. Mons. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, riprende le parole di Papa Francesco alla Rota Romana il 22 gennaio 2016, dopo che negli ultimi giorni “l’attenzione di alcuni media locali si è accesa sulla partecipazione di un sacerdote alla cerimonia di unione civile di due donne tenutasi presso il comune di Schio. La benedizione degli anelli impartita dallo stesso sacerdote in tale occasione ha creato un certo dibattito nell’opinione pubblica e sconcerto in alcuni fedeli”, si legge in una nota della diocesi, nella quale si precisa che mons. Pizziol, prima di intervenire sulla vicenda, come richiesto dal suo compito di pastore, “ha voluto incontrare personalmente questo sacerdote diocesano conosciuto e stimato per l’impegno sociale a favore dell’accoglienza dei minori”.
Da tale incontro, prosegue la nota, “è emerso chiaramente come egli abbia agito mosso da sentimenti di indubbia carità pastorale, ma abbia anche evidentemente sottovalutato l’impatto e le conseguenze dei propri gesti che hanno rischiato di apparire come una indebita equiparazione dell’ unione civile al sacramento del matrimonio”. Ricordando ancora il discorso del Papa alla Rota Romana, con il quale “ribadisce la dottrina della Chiesa sul matrimonio, ma chiede anche di avere verso tutte le persone sentimenti di misericordia e la disponibilità a un accompagnamento fatto di vicinanza, di ascolto, di pazienza e di fraternità, mettendo sempre Cristo e il suo Vangelo a fondamento e al centro del nostro incontro e del nostro dialogo”, “mons. Pizziol, da un lato, chiede ai propri sacerdoti maggiore prudenza e discernimento, dall’altro, invita tutti i pastori e i fedeli della diocesi a continuare a vivere e ad annunciare il Vangelo con amore e disponibilità verso tutti, perché la fedeltà ai valori cristiani e la comprensione verso le singole persone e le differenti situazioni in cui si trovano possano realizzarsi in un cammino di fede condiviso e di autentica carità cristiana”.

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