Banche venete: Paoletto (La Voce dei Berici), “grazie a Roma e a Bruxelles”. “Ripensare modello economico e sociale”

“A livello vicentino e veneto va ripensato il modello economico e sociale, per anni simboleggiato dalla cosiddetta banca del territorio”. Così Lauro Paoletto, direttore “La Voce dei Berici” (Vicenza), in una nota per il Sir a commento della “vicenda banche venete”. Per una volta – esordisce – il Veneto deve ringraziare Roma e Bruxelles. E questo proprio alla vigilia di un referendum con il quale si vuole chiedere più autonomia da Roma”. Richiamando l’intervento di circa 5,2 miliardi con il quale il Governo Gentiloni ha reso possibile da parte di Banca Intesa l’acquisto, per la cifra simbolica di un euro, di Popolare di Vicenza e Veneto Banca, Paoletto osserva: “Questa decisione dovrebbe permettere di girare pagina rispetto al dissesto dei due istituti veneti e di dare un nuovo futuro alle due banche che entrano a far parte (solo la parte sana) di Intesa San Paolo”. La vicenda richiede tuttavia un riflessione. Per l’Italia la sfida è “fare in modo che disastri del genere non possano più avvenire”, che chi ha sbagliato “paghi davvero”, mentre occorre “un impegno particolare” nella tutela dei posti di lavoro. A livello locale occorre invece “una seria autocritica, la capacità di rilanciare e rinforzare i tanti rapporti sani che hanno fatto del nostro territorio quello che è, la voglia di elaborare un nuovo pensiero economico, sociale, politico”. Ciascuno, conclude Paoletto, “è chiamato a fare la propria parte”: istituzioni, categorie produttive e attori sociali. “Anche la comunità cristiana non potrà non dare il proprio contributo di idee, pensiero e azione”.

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