(Bruxelles) L’Estonia sta per cominciare per la prima volta il suo semestre di presidenza del Consiglio dell’Unione europea. Un milione e trecentomila abitanti in un lembo d’Europa attaccato alla Russia e per metà coperto da foreste, è uno dei Paesi più digitalizzati, più in crescita, più dinamici dell’Europa. Quattro le priorità che la piccola Repubblica baltica si è data per questo semestre: lavorare per un’economia aperta e innovativa, in grado di affrontare la competitività, sostenendo l’imprenditoria, semplificando le regole e rafforzando il mercato unico; garantire un’Europa sicura e protetta al suo interno e un’Europa capace di portare pace nel mondo; favorire la digitalizzazione dell’Europa, in particolare nel settore deli libero movimento dei dati; puntare a un’Europa che diventi “campione di inclusività e sostenibilità”, vale a dire capace di garantire pari opportunità a tutti i suoi cittadini e lavoratori nel pieno rispetto e cura delle risorse ambientali disponibili. Per fare tutto questo l’Estonia dovrà presiedere circa duemila incontri, di cui 200 organizzati nel Paese; 1.300 persone sono coinvolte nell’organizzazione e implementazione del lavoro con un budget di 75 milioni di euro. La filosofia della macchina organizzativa, che si è messa in moto nel 2012, è “il lavoro e gli investimenti devono portare vantaggi a lungo termine al nostro Paese e non essere uno sforzo che si esaurisce con se stesso”. La presidenza estone si presenterà ufficialmente la prossima settimana alla plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo.