Festa di Avvenire: p. Fortunato (Sacro Convento Assisi), “è possibile unire Chiesa e mondo, è possibile camminare insieme”

“È possibile unire Chiesa e mondo, è possibile camminare insieme con i principi, il lavoro, la morale, l’umanità, la fede, l’amore, il sacrificio di sé”. Lo ha affermato ieri sera padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, nel corso della “Festa di Avvenire” in corso a Matera. Nel suo intervento padre Fortunato ha parlato di san Francesco, “un uomo che molti amano ma pochi vivono”. “Francesco rappresenta una sfida”, ha proseguito, presentando il linguaggio, i gesti e i luoghi del santo di Assisi. “Francesco – ha spiegato – vuole stare nella Chiesa proponendo un linguaggio nuovo, rivoluzionario”. Il riferimento è al “guardiano” che sostituisce il “superiore”, alla “fraternità” al posto di “communitas”, al “convento” che rimpiazza l'”abbazia”. Per Francesco, “il linguaggio unisce Chiesa e mondo”. “Attraverso il nostro linguaggio – ha evidenziato padre Fortunato – possiamo camminare insieme e unire”. “La politica si deve occupare dell’uomo. Che sia bianco o nero, che sia cristiano o non lo sia, che sia credente o che non lo sia, la politica si deve occupare dell’uomo”, ha ammonito. “È qui che Chiesa e mondo possono camminare insieme, anzi a braccetto, perché la preoccupazione è l’umanità”. Parlando dei gesti di Francesco, padre Fortunato ha detto che “anche questa sera è come se ci chiedesse: ‘vuoi incontrare l’altro?’. Allora scendi dalle tue posizioni, sii uomo disarmato. La conseguenza, che nasce dal Vangelo, è abbracciare l’altro”. Infine, “i luoghi della predicazione di san Francesco sono le piazze del nostro Paese. È lì che ha annunciato la ‘buona novella’, quella che trasforma dal di dentro la società”. “Le parole che usava Francesco per annunciare il Vangelo erano in realtà la sua vita”. Infatti, “la sua prima predicazione l’ha fatta andando in silenzio”.

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