Avvenire: la prima pagina di domani 28 giugno. Migranti, anziani soli e caldo record, la drammatica vicenda di Charlie

“Avvenire” dedica il suo titolo principale al tema dei migranti, con i salvataggi nel Mediterraneo e la tragedia in Niger, dove una cinquantina di persone risulta dispersa nel deserto. L’articolo di fondo, a firma di Marco Impagliazzo, affronta il tema delle persone sole alle prese con le temperature record: “Gli anziani soffrono con l’arrivo del caldo per motivi che molti sanno, ma che è bene ricordare. I pericoli maggiori sono quelli legati alla disidratazione e all’aggravamento delle patologie cardiache, ma i rischi aumentano per i soggetti più fragili, come chi fa abuso di alcool o soffre di malattie psichiche. C’è però una malattia in più, che si chiama isolamento e che in certi casi può rivelarsi fatale: spesso si viene ospedalizzati – e talvolta si muore – semplicemente perché si è soli, perché non si sa a chi chiedere in tempo aiuto, perché non c’è una rete attorno a sé, come richiederebbe l’età avanzata. Anzi, come sarebbe diritto avere. A Roma, solo per fare un esempio, si calcola che viva da solo oltre il 44 per cento degli abitanti. E sono 250mila gli anziani single, cioè il 41 per cento degli ultrasessantacinquenni, percentuale che sale fino al 52,2% per gli ultraottantacinquenni”. “Numeri analoghi – conclude Impagliazzo – vantano anche le altre grandi città italiane”. La fotocronaca è per la drammatica vicenda di Charlie, il bambino inglese colpito da una rara malattia genetica, per il quale la Corte europea di Strasburgo ha decretato la possibilità di sospendere le cure, come chiesto dai medici e come invece non vogliono i genitori. Al taglio, la politica del dopo voto, con le divisioni nel centrosinistra. Spazio anche per la maxi-multa della Ue al colosso Usa Google. Tra i “temi di Avvenire”, un intervento dell’economista Raul Caruso sulla pericolosa tendenza a considerare solo i dati di breve periodo e un’amara riflessione di Ferdinando Camon sul cecchino salito all’onore delle cronache per avere ucciso da una grandissima distanza.

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