Migranti: don De Robertis (Migrantes), “ecumenismo e dialogo appartengono al quotidiano della nostra gente”

“Questo nostro incontro ha per me un significato tutto particolare perché segna l’inizio, è il mio primo impegno come nuovo direttore generale della Fondazione Migrantes. Dunque mi sento anche io qui come voi un ‘novizio’ che ha bisogno anzitutto d’imparare”. Ha esordito così il neo direttore generale della Fondazione Migrantes, don Gianni De Robertis, aprendo questa mattina a Roma la nuova edizione del corso di formazione “Linee di pastorale migratoria” promosso dalla Fondazione Migrantes e rivolto ai direttori Migrantes regionali e diocesani di recente nomina, ai loro collaboratori, ai cappellani etnici (di recente nomina) che svolgono il ministero nelle diocesi italiane e ai missionari per gli italiani all’estero. Un “tempo non solo di studio”, per entrare nel mondo delle migrazioni e che “mi dà l’occasione di condividere con voi, con cui mi sento inviato da Cristo, a prendermi cura di una porzione del suo gregge”, ha detto De Robertis. E presentando ai “corsisti” lo statuto della Migrantes, modificato qualche anno fa, ha sottolineato che l’Italia da Paese di emigrazione è diventato Paese di forte immigrazione con la presenza di oltre un milione di cattolici, la nascita di 700 comunità cattoliche etniche guidate da diversi sacerdoti. Ma anche la presenza consistente di cristiani ortodossi o di altre religioni ha reso “l’ecumenismo e il dialogo una realtà che appartiene al quotidiano della nostra gente. Tutto questo – ha detto De Robertis – chiede una nuova consapevolezza alla Chiesa che è in Italia”.

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