This content is available in English

Lituania: 30mila in piazza per la beatificazione del vescovo Matulionis. Mons. Grusas, “esempio di amore per la verità”

Trentamila persone hanno partecipato ieri a Vilnius alla cerimonia durante la quale è stato solennemente proclamato martire Teofilius Matulionis, sacerdote e vescovo lituano che ha trascorso 15 anni nelle prigioni sovietiche, “prima vittima lituana dell’oppressione sovietica a essere beatificato dalla Chiesa cattolica”. Teofilius Matulionis è stato “pastore secondo il cuore di Cristo, testimone eroico del Vangelo, coraggioso difensore della Chiesa e della dignità umana”, ha scritto Papa Francesco in un messaggio letto dal card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, che ha presieduto la messa sulla piazza della Cattedrale, insieme a 50 porporati e vescovi, 500 sacerdoti. Sulla piazza anche la presidente Dalia Grybauskaitė e numerose autorità civili, pellegrini da Stati Uniti, Canada, Australia, Bielorussia, Russia, Lettonia e Polonia. “Ci sono martiri ancora oggi”, ha detto il card. Amato, citando il massacro di cristiani in Egitto. “La Chiesa, guardando al Cristo risorto, ha risposto esprimendo ad alta voce il suo perdono e la sua preghiera per la conversione degli assassini. Odiare significherebbe tradire il sangue dei martiri”. Rivolgendosi ai giovani che, dopo aver partecipato nei giorni scorsi alla giornata nazionale della gioventù, affollavano la piazza, l’arcivescovo di Vilnius Gintaras Grušas li ha invitati a prendere il beato Teofilius come “esempio di amore per la verità e fiducia nella vittoria del bene sul male”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy